SODANO – Le manifestazioni popolari di Roma e di Torino sono l’espressione chiara e inequivocabile di un crescente malessere di alcuni settori della comunità nazionale che esprime una protesta, altrettanto chiara, contro le politiche pauperiste del governo Lega-5 Stelle e contro l’evidente incompetenza e incapacità di un personale politico chiamato a responsabilità di governo della nazione o di importanti città che dimostra ogni giorno di non essere in grado di assolvere a questo ruolo.
PACELLI – Sembra infatti che il Vice Presidente del Consiglio Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle e naturalmente della sua delegazione al Governo, si lamenti del comportamento di alcuni (troppi!) dei suoi ministri che si starebbero dimostrando molto meno efficienti di quelli della Lega. Non è più solo il caso del Ministro delle Infrastrutture Toninelli, che vagheggia un nuovo ponte al posto del crollato ponte Morandi che sia anche luogo di incontro per i cittadini, o del Ministro per il Mezzogiorno Barbara Lezzi che ha aumentato da 360 a 370 i gradi dell’angolo giro senza passare per una deliberazione del Consiglio dei Ministri, o del Ministro della Salute Grillo, accusato di voler modificare una legge vigente con una circolare: adesso ci si mette anche il Ministro della Giustizia Bonafede con un dichiarazione in tema di prescrizione che definire confusa e contraddittoria è già farne un elogio. In Parlamento non va meglio: ormai c’è chi, come Davide Tripiedi prende la parola preannunciando che sarà “breve e circonciso”, sfiorando la incomunicabilità. Tutto vero: è però altrettanto vero che la classe politica grillina è stata reclutata dalla ormai famosa piattaforma Rousseau con primarie online che hanno consentito al movimento di proporre candidati assolutamente impreparati come personaggi politici, anche se privi di qualsiasi cultura della cosa pubblica, incapaci di uscire dal ginepraio di parole spesso pronunciate senza nemmeno conoscerne il significato.
SODANO – Credo sia giunto il momento di volgere lo sguardo da un’altra parte: non possiamo continuare a fare i censori di tutte le fregnacce che questi cosiddetti cittadini comandati a governare tirano fuori un giorno si e l’altro pure. Dobbiamo rivolgere la nostra critica a quelle formazioni politiche e a quei leader che con le polemiche contro la cosiddetta casta o con clamorosi errori politici hanno di fatto favorito l’emergere delle forze sfasciste e che ancora oggi mostrano di non essere capaci o in grado di costruire una vera opposizione e di offrire a coloro che sono scesi in piazza una prospettiva politica.
PACELLI – Di Maio sta imparando a sue spese che la politica è cosa molto più complicata del lavoro allo Stadio San Paolo di Napoli: essere (o almeno dichiarare di essere) onesti non basta: occorre anche essere capaci di governare una società complessa come quella attuale con un programma politico che sia veramente tale e non assomigli al sacco della Befana che non porta mai i doni tanto sperati, specie quando ha pochi soldi da spendere. Stia tranquillo Di Maio: finisce presto…
SODANO – Sei un inguaribile ottimista! ma siccome ti conosco da tanti anni credo che il tuo sia piuttosto un auspicio. E d’altronde non può essere diversamente: hai certamente visto quella vignetta sul Corriere della Sera in cui i dirigenti del PD festeggiano l’assoluzione della Raggi che ha evitato il ricorso alle urne. È chiaro a tutti che il PD, un partito mai nato, per dirla con Cacciari, è ormai arrivato al capolinea. Bisogna scendere dall’autobus e prenderne un altro. Fuori di metafora, prima si trova una nuova bandiera, prima si individua un nuovo contenitore tanto meglio sarà per la democrazia e il benessere del nostro paese.