venerdì 27 Dicembre 2024
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Diario dalla Versilia: quanto amore rischiamo di perdere?

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Il mare è molto più bello del solito, nei giorni passati l’acqua era trasparente, piacevole cosa che purtroppo non accade sempre, il Covid19 ci ha reso più rispettosi dell’ambiente? Non credo ma credo invece che l’afflusso di barche e di vacanzieri incida molto, infatti dall’altro ieri le chiare e belle acque della Versilia, sono ritornate un po’ melmose e tutt’altro che trasparenti.

Un’estate che era partita con il freno a mano, con timori ed incertezze si sta trasformando in una gara da autoscontri o, per meglio dire, in una gara clandestina ad alta velocità. Si rischia di sbattere contro muri, di lasciare sull’asfalto i segni di frenate repentine e non sempre salvifiche, di vittime e di conseguenze che prima o poi pagheremo. Le passeggiate della Versilia, sono fiumi in piena di persone, con mascherine chirurgiche a mo’ di braccialetto e tappeti delle stesse davanti ai bar, agli stabilimenti balneari e ovunque non ci sia l’obbligo. Non è diverso in altri luoghi di vacanza, dove i comportamenti sono pressoché gli stessi.

Lo posso dire sono infuriata, come si può dimenticare il lockdown, la clausura, il divieto di uscire, la paura e le tante vittime che quest’anno non hanno potuto vedere il mare, la montagna, la campagna, i propri cari. Come si può dimenticare che la nostra Italia, il mondo intero è di gran lunga più povero di prima, che ci sono famiglie indigenti, aziende che non hanno riaperto, persone che non sanno come affrontare il futuro.

Io perdonate non riesco a dimenticare e vorrei che mia madre vivesse ancora a lungo, vorrei che potesse riuscire liberamente per strada, e vorrei poterla abbracciare, baciare e stringerla forte, ma non lo ho fatto per paura di essere io la causa del suo male. Chi si è riunito in Senato ed ha negato non avrà il mio perdono, e non crederò ai concerti di beneficenza e tanto meno rivedrò le immagini di uomo che ha cantato davanti al Duomo di Milano, commuovendo tanti anziani che avevano bisogno di segni tangibili di speranza e di vita. Non perdono chi ha dichiarato che il sole e il caldo valgono come un vaccino, anche io che d’estate da buona terrona napoletana mi trasformo in una lucertola, credo nel primato della scienza, della medicina e della ricerca. Non perdono i medici che hanno dato vita ad “ un tana libera tutti” che spero non abbia gravi conseguenze. Non perdonerò chi sarà causa di un non ritorno a scuola. Tutti ci parlano di un ritorno del virus, di una nuova ondata, di banchi che non arriveranno, di scuole a metà servizio, di autobus che non verranno incrementati, io a coloro che non stanno facendo il loro dovere, a tutti gli incapaci che vengono incaricati di responsabilità che non sanno e non sapranno gestire, non voglio dare la scusa che siccome non abbiamo saputo gestire la Fase 4/5 e 6, ritorneremo a vivere chiusi nelle nostre case, attaccati ad apparati tecnologici, separati dai nostri genitori e in aggiunta poveri, depressi e ansiosi.

Abbiamo criticato chi ci ha sottratto la libertà con DPCM, con conferenze stampa attese e terrorizzanti, bollettini pomeridiani che ci procuravano solo incubi e insonnia, con la corsa alla farina, al lievito ed ai disinfettanti, abbiamo riscoperto gli amici del liceo, i vicini di casa, i balconi abitati dei palazzi di fronte, abbiamo cantato a squarciagola fuori alle finestre, ci siamo riappropriati dei terrazzi di copertura come Sofia Loren e Marcello Mastroianni e abbiamo giurato e spergiurato che saremmo cambiati.

Lo siamo? Abbiamo imparato la lezione? Ditemi che i ragazzi che affollano la nostra Italia, i signori e signore che si sentono onnipotenti grazie a qualche capo di partito scriteriato che farebbe bene a mettere la mascherina e non gli occhiali tartarugati, o chi di idee diverse è andato Milano a farsi l’aperitivo, o chi urla e strepita senza assumersi alcuna responsabilità e senso delle istituzioni.

Siamo ancora in tempo? Possiamo ancora spiegare ai nostri figli che qualche buona regola li riporterà tra i banchi di scuola ( sperando arrivino quelli in ferro o di legno come suggerito da Renzo Piano), nelle aule delle Università, al cinema, alle feste, in vacanza in giro per il mondo? Poche regole per poter vivere i loro primi amori, baciarsi e abbracciarsi ovunque, correre mano nella mano, spetta a noi adulti spiegargli cosa potrebbero perdersi, bastano semplici precauzioni per poter tornare a riempire le strade di baci, di carezze, di visi sorridenti, rispettando anche chi lavora per trovare le cure, le soluzioni, la via di fuga da una battaglia che possiamo vincere… I nostri giovani quanto amore in questi mesi hanno già perso… e quanto ne potrebbero perdere…

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