NEL MONDO. Tony Hall, direttore generale della BBC, che il mese prossimo lascerà il suo incarico, intervenendo al’Edinburgh International Television Festival, ha fatto un bilancio della sua gestione nei 7 anni del mandato: “Quando sono arrivato alla BBC, il mio obiettivo era di raddoppiare il nostro pubblico globale per raggiungere 500 milioni di persone entro il 2022, anno del nostro centenario. Oggi, a due anni dalla data, raggiungiamo 468 milioni di persone ogni settimana” e ha aggiunto “Abbiamo piani per raddoppiare e raggiungere un pubblico globale di 1 miliardo di persone entro la fine del decennio”.
Hall ha rivendicato il ruolo della BBC contro le fake news dilaganti: “Il servizio pubblico non è mai stato così necessario, la disinformazione ed i social media tendono a generare divisioni e fratture, noi agiamo in senso opposto”, ha sottolineato, “Ma il compito della BBC però non deve essere solo quello di informare, nessun altro può portare la voce e i valori inglesi nel mondo”, ha concluso Hall indicando come il servizio pubblico inglese possa essere utile alle esportazioni delle aziende del Paese.
E la RAI?
IN ITALIA. Si accelera il confronto per la realizzazione di una rete unica delle Tlc: l’incontro nei giorni scorsi tra i due amministratori delegati di Tim e di Cdp, Luigi Gubitosi e Fabrizio Palermo, è servito alla definizione di un Memorandum of Understanding (Mou), cioè una lettera di intenti per portare avanti il progetto di una società per la rete unica nella quale Tim potrebbe avere la maggioranza. L’obiettivo è quello di ottenere il via libera delle autorità europee sul riconoscimento di una società in grado di superare i rilievi antitrust e di accedere ai fondi pubblici, come quelli del “recovery fund”.
E la RAI?