Una versificazione certamente difficile, pure alla lettura del solo senso apparente, è quella di cui si avvalse Tristano nella scrittura di una serie di enigmi ispirati all’Iliade. Un esame attento, maturato alla luce delle relative soluzioni, restituisce, ai componimenti tutto il loro valore davvero notevole.
LA PESTE
La piana tra i veli di candida alba di già macerata
portava i colori del lutto macchiata di peste
compagna al destino superno di Mani saettanti
e in copia piegava le facce alle file battute.
Di lei si prese coscienza e si seppe la fonte
che tutto conforme del vero ci rivelava Calcante.
Così, di questo primo enigma, oltre alla soluzione rappresentata da la carta carbone, si offre qui una completa lettura in chiaro:
La superficie piana (della carta carbone), posta tra i bianchi fogli della carta velina proveniente dalla macerazione, mostrava tracce di colore nero e, unita nel destino (la destinazione) delle mani che colpiscono dall’alto, nella copiatura piegava i fogli pronti ad accogliere le battute dei tasti posti in fila. Attraverso di essa si poté leggere la copia e si conobbe la fonte (la “fonte”, cioè il carattere tipografico) che proprio essa, la “carta calcante” (come è anche detta la carta carbone), è solita rivelare conformemente all’originale.
Questi altri tre, invece, sono lasciati da spiegare.
MARTE PER ELENA
Per quell’Ambìta con scudo e corona batteasi quel Dio
e a pezzi il fior fiore dei Danai si radunava esitando;
per Lei un tra gli antichi soldati mostrando valore
correva per primo in quel giorno lontano: era Enea.
Un sonito vivo di lira accordata accompagna quel verso
al diritto acquisito, che conta assai bene la forza del Dio
ETTORE
Immemore forse del letto nuziale e d’un figlio fors’anco
e in brama di gloria da aggiungere al nome del padre,
seppure in tempi lunghi parava le porte e le mura
e poi investiva, stringeva dappresso i congiunti a Nessuno.
E dopo, durante la stasi rituale destinata alle mense,
ad appiccare il fuoco alle navi con abili arti pensava.
MENELAO
Duro eppur forte quel biondo cui resta comunque il nome di Capo
l’attacco da prode sul campo maturò molto a caldo:
così fu circondato da mani in quantità sterminata
che ne volevan la morte per dopo innalzarne le spoglie.
Per queste mani falcidianti gli fu resecata una vena alla vita
ma presto fu trasportato alla barca con la sua biga dorata.
L’enigmistica di Tristano contiene mille sfaccettature con una tendenza all’essenziale con un risultato di non immediata presa sul lettore e di non facile comprensione; la sorpresa, però, irrompe a soluzione trovata, quando si riconoscono tutti i passaggi e tutte le particolari ambiguità contenute all’interno dei suoi enigmi.
Si rimandano le soluzioni alla prossima puntata.
Le soluzioni delle crittografie lasciate da spiegare la volta scorsa sono:
CAPEZZOLO coronamento di poppa
REMATI i partiti alle urne
FACCHINO preso per il collo
FALSA MODESTIA aria compressa
GESÙ NELL’ORTO il verbo riflessivo
GIOVIALONE il gran simpatico
NANI corti costituzionali
PIOPPI i popoli moderni
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