Un ultimo saluto carico di gratitudine a Quino, pseudonimo di Joaquín Salvador Lavado Tejón, il papà, il creatore di Mafalda. Lei, l’unica, la sola e inimitabile Mafalda nata dal suo estro e dalla sua penna nel 1963 e da allora diventata un simbolo per milioni di donne di tutte le generazioni. La sua irriverenza, la sua indisponenza, il suo essere sincera sempre, il suo sarcasmo, la sua insopportabile simpatia, lei una bambina, ma neanche troppo, non proprio slanciata, con il caschetto nero e la faccia da birba.
Lei che quando decidiamo di mandare un segnale ad un ex amica o a una sorella insopportabile, usiamo come messaggero allegando una sua vignetta, lei l’ambasciatore di molti sfoghi e messaggi che noi donne spesso per buona educazione non osiamo scrivere.
Lei scapigliata, con il ghigno di chi sa dire le cose in faccia, con coraggio e determinazione. Mafalda è intramontabile , un’icona vera che attraversa indenne le generazioni, che non sa, per fortuna, cosa è il politically correct e il body shaming, lei che risponde a tono a tutti, adulti o coetanei senza distinzione. Alla faccia di chi ci vuole sempre ben educate e un po’ damine di altri tempi, lei ci regala delle strattonate fantastiche, per me è sempre stata di ispirazione per essere pungente, sagace, e perché no irriverente.
Mafalda con il suo calzino corto, la scarpa con il bottone, i suoi vestitini non proprio fashion e il famoso fiocco in testa ha detto ancor prima del ’68 quello che pensava, senza peli sulla lingua, con il coraggio e l’ingenuità di una bambina ma con la consapevolezza di una donna adulta. Oltre le barricate per l’emancipazione e per le pari opportunità, lei è stata la vera paladina dei pensieri più reconditi ed inespressi delle donne, lei con i capelli non sempre in ordine e la bocca grande ci ha liberato dai modi da” signorina ben educata” per ridarci libertà di pensiero e di espressione. Quino è stato un genio ha ricevuto grandi riconoscimenti per il suo talento, nel 1973 quando ha annunciato che avrebbe abbandonato Mafalda, perché “ a corto di idee”, ha proseguito la sua carriera regalandoci lavori bellissimi, ha continuato con il suo umorismo inconfondibile a farci riflettere.
Grazie ad un uomo come Quino, le donne attraverso la bambina di origini argentine, dalla lingua lunga, hanno raccontato i loro malesseri, i desideri, le frustrazioni e le speranze. Grazie Mafalda grazie Joaquin Salvador: “ il cervello deve essere una bevanda buona, perché molti ultimamente se lo bevono”!!!