domenica 17 Novembre 2024
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I funerali ora sono in cybercielo

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Il mio primo funerale virtuale via Zoom é stato quello di mio zio in Inghilterra. Il secondo, quello di un conoscente con cui ho lavorato per anni in California. Il primo una funzione cattolica, il secondo una ebraica.

Durante la pandemia viaggiare, nel mio caso da New York City a Loughborough in Gran Bretagna o a Los Angeles, sarebbe stato impossibile, seppur doveroso. Ed ecco che i collegamenti via Internet si sono rivelati ideali anche se le differenze orarie non sono sempre ideali: infatti tra New York e l’Inghilterra ci sono 5 ore di fuso (in avanti), e quindi le funzioni mattutine sono problematiche, mentre per Los Angeles, con tre ore di fuso indietro, ci sono problemi per la sera.

Nel primo caso, si trattava del funerale di mio zio Emidio Chiavetta, marito di mia zia paterna Lea Serafini, il 4 febbraio scorso. Emidio era un ex marinaio di Giulianova emigrato in Inghilterra negli anni ’60, quando i loro due figli erano bambini, e aveva un fantastico senso dell’umorismo, in coppia con quello di sua moglie. Tipica gag (comica): “Com’é la tua pasta alle vongole? Buona, ma i gusci sono un pó duri da masticare!”

Il secondo funerale Zoom é del 5 aprile scorso a Los Angeles per Owen Simon, un rispettato agente di pubbliche relazioni per Group W Productions (societá della Westinghhouse poi passata alla CBS), una delle principali case di produzione e distribuzione di Hollywood del passato che aveva, tra l’altro, lanciato le famose Tartarughe Ninja, i cui personaggi erano chiamati Leonardo, Donatello, Raffaello e Michelangelo. Come il figlio ha puntualizzato nel discorso alla cerimonia, Owen amava il cinema se accompagnato da una busta di popcorn!

Ad organizzare i funerali via Zoom ci pensano le societá di pompe funebri in associazione con societá specializzate. Il costo per il collegamento in Inghilterra é di 30 euro per 150 persone (£25), negli Usa varia dai 70 ai 250 euro ($85-$300) per 100 persone. In ogni caso é importante collegarsi con anticipo poiché essendo il costo in base ai numeri dei partecipanti virtuali, il collegamento é limitato.

I famigliari inviano le credenziali per il collegamento (con login e password) a parenti ed amici che sono lontani, poi é possibile che questi passino le informazioni ad altre persone e quindi se si raggiunge il limite, chi arriva piú tardi si vede negare l’accesso (con un pagamento extra in automatico questo problema viene evitato). 

Negli Usa il concetto del funerale virtuale (o Funeral Online) é iniziato nel 2008, quindi ben prima della pandemia e vi erano 126 societá che lo offrivano. Nel 2020 sono diventate 1.053.






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