I Romani in generale non amano il burro: nella campagna intorno a Roma non c’era grande produzione di latte, trasportare il burro in città prima che irrancidisse non era cosa da poco, l’olio d’oliva era di più facile commercializzazione e conservazione e gli abitanti della città ne presero atto usando l’olio come condimento per i cibi. L’unica eccezione: i saltimbocca, probabilmente nella preoccupazione che il gusto dell’olio potesse prevalere su quello degli altri ingredienti.
La ricetta è molto semplice: una fettina di vitella, ben battuta per renderla più morbida, a cui vengono uniti con uno stuzzicadenti una fettina di prosciutto di maiale, una foglia di alloro e poco sale (in quanto il prosciutto è già salato). Una volta preparate, le fettine vengono cotte a fuoco moderato in una padella in cui è stata messa una noce di burro.
Il risultato è ottimo, tanto da far dimenticare perfino che si è utilizzato il tanto snobbato burro: naturalmente nulla vieta di usare l’olio extra vergine d’oliva, purchè di gusto non troppo forte.
Se poi ai saltimbocca si cerca una compagna ideale, niente di meglio di una insalatina mista con rucola e… buon appetito!