Twos-day l’hanno denominato i matematici americani in virtù della ripetizione del 2 a indicare il giorno 22 di questo mese; nella notazione nostrana estesa 22.02.2022 il risultato è anche palindromo, con il 2 che compare 6 volte; e quindi si dirà anche Six Two’s Day per la data 2022.02.22 nella notazione d’oltreaceano, non più palindroma come quella del 2 febbraio di due anni addietro che lo era in entrambe le notazioni 2020.02.02 e 02.02.2020 quando a New York si celebrò il Palindrome day. Quest’anno laggiù, nello stesso giorno, si celebrano anche i 290 anni dalla nascita di George Washington.
Quella di martedì 22 è l’ultima data palindroma di questi prossimi anni, poiché dal 2023 al 2029 non ce ne saranno altre; bisognerà attendere la fine del decennio, con il 3 febbraio 2030 (03.02.2030); poi, per questo secolo, ce ne saranno altre venti con l’ultima nell’anno bisestile 2092, il 29.02.2092.
Non solo numeri: anche le lettere offrono sorprese del genere: sono quelle date da les mots janus, come i francesi indicano le scritte del genere. E, se con il «bifronte» una parola o una frase offrono una diversa lettura, se lette all’incontrario (organo / onagro, amori di dea / aedi di Roma), nel «palindromo» il risultato resta il medesimo (ossesso, ai lati d’Italia). Oltre le 8 lettere di ‘ossesso’, in italiano esiste soltanto la voce verbale ‘onorarono’ che ne conta 9.
Inevitabile il riferimento al notissimo verso riportato da Sidonio in girum imus nocte ecce et consumimur igni, che si dice riferito alle falene che il poeta vedeva andare bruciandosi alla fiamma della lucerna; o anche all’iscrizione greca del battistero di Nôtre-Dame des Victoires a Parigi: nizon anomemata me monan ozin (làvati i peccati, non soltanto il viso).
E ancora, naturalmente, al “quadrato di Pompei” nel quale i cinque vocaboli si leggono sia in orizzontale che in verticale e che, disposti in linea, offrono la medesima lettura da destra a sinistra e viceversa: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS. La combinazione ha fatto arrovellare generazioni di studiosi, tutti intenti a dimostrare la validità delle proprie tesi. Di un analogo quadrato in lingua “quichua” disse Sal Kierkia in occasione del convegno Gli enigmi nel mondo (Capri, 1992): una leggenda andina narra di quattro fontane che si rimandano a vicenda la frase «Micuc Isutu Cuyuc Utusi Cucim», che ricalca in tutto la combinazione latina.
Il palindromo ha sempre avuto molti cultori e tanti sono gli esempi usciti dalla penna non solo di autori celebri. Elle difame ma fidelle, così si espresse il Conte di Chasteauneuf nei riguardi di una non tanto gentile “demiselle” che aveva detto male della propria fidanzata. Del tutto fantastica, invece, è l’ammissione (in inglese…!) di Napoleone: able was I ere I saw Elba e altrettanto la presentazione che Adamo fa di sé a Eva: Madame, I’m Adam. In italiano sono da ricordare i palindromi di Arrigo Boito: Ebro è Otel, ma Amleto è orbe!,per esempio, e ancora i due versi: È fedel non lede fe’ / e Madonna annod’a me, che il compositore segnò sul biglietto unito a un anello donato a Eleonora Duse. «Le parole son fatte per giocare», scrisse Arrigo Boito all’attrice in un’altra occasione; e lo dimostrò divertendosi molto con questo genere di giochi, per i quali utilizzò lo pseudonimo di Tobia Gorrio, anagramma del proprio nome e cognome.
Di Boito, per altro, è noto un pezzo musicale che poteva suonarsi anche a foglio di musica rigirato, artificio del quale si dilettarono anche altri musicisti: Benedetto Marcello (Coro delle voci bianche), Haydn (Duetti all’ebraica), Mozart (Duetto per due violini), Beethoven (Il soldino perduto), Satie (Tre pezzi caricaturali “a forma di pera”), Hindemith (Ludi tonali per pianoforte) e Boito hanno composto partiture che restano identiche, anche se eseguite al rovescio.
Dimitri A. Borgmann, in Langage on vacation (1965) cita un palindromo in inglese di 63 lettere, definendolo splendid; ma il palindromo di Georges Perec, dal titolo 9691, ne contiene ben oltre cinquemila.
In italiano il record è di Giuseppe Varaldo che, dopo un testo intitolato Penelope (1.041 lettere), ha raggiunto ben 4.587 lettere: una performance dal titolo 11 luglio 1982 e dedicata alla vittoria dell’Italia ai “mondiali” di calcio del 1982. Il record in assoluto, però, spetta a Dario Lancini, che superò quel limite con una commedia dal titolo Oir a Darío (anch’esso naturalmente palindromo).
Italo Calvino, invece, aveva progettato un palindromo letterario, un palindromo di funzioni narrative, nel quale il racconto della vicenda dell’Amleto shakespeariano doveva procedere a ritroso dalla morte del protagonista al suo incontro con lo spettro del padre (Hamlet en palindrome).
E chissà che la scelta del nome palindromico Qfwfq del personaggio delle Cosmicomiche non possa ricondursi al fatto nel ’63 Calvino si era preso una bella stroncatura per La giornata d’uno scrutatore dal “palindromico” critico Asor Rosa…, chissà!