Sappiamo che ci sono diverse Americhe: un’America che vuole togliere il lockdown a tutti i costi, ed un’altra più cauta. Un’America belligerante ed un’America pacifista. Un’America “Trumpista” ed una anti-Trump. Un’America che apprezza i fatti ed un’America dove i fatti rompono la narrativa.
Poi ci sono due Americhe anche a livello politico-sociale-economico-filosofico. Una di esse è il cavallo di battaglia del presidente Donald Trump: “America First”; l’altra è la raison d’être del governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo: “Americans First”. La prima protegge le grandi società e Wall Street, come centri di interesse economico; la seconda protegge gli americani, come individui.
Afferma Cuomo durante gli aggiornamenti Tv mattutini sul coronavirus: “Non obietto al fatto che ‘America First’ [cioè Trump] offra incentivi finanziari e contributi pubblici alle grandi società, ma a patto che queste, con i soldi dello stato, non licenzino i lavoratori per far guadagnare di più ai dirigenti e agli speculatori di Wall Street”. Poi continua: “ho visto queste cose quando ero procuratore generale dello stato di New York, e le banche colpevoli della crisi finanziaria del 2007-2009 sono state salvate dai contributi pubblici che sono finiti nelle tasche dei dirigenti, mentre molti impiegati di queste banche sono stati licenziati e passati in disoccupazione, quindi sulle spalle dello stato”.
Per Trump “America First” vuol dire aiutare le società private a crescere in modo che queste possano dare più lavoro. Per Cuomo “Americans First” è più inclusivo e significa che per prima cosa bisogna aiutare i lavoratori, in modo diretto ed indiretto. In modo diretto aiutando gli stati a pagare gli stipendi di poliziotti, vigili del fuoco, insegnanti, addetti ai trasporti pubblici, ai servizi sanitari e servizi statali, regionali e locali. In modo indiretto aiutando le società private a non licenziare i loro dipendenti.