domenica 17 Novembre 2024
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Pino Zac un artista dimenticato

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Aveva una gran voglia di vivere, di creare, di inventare. Forse per questo Pino Zac interrompe gli studi di architettura e a soli vent’anni crea Gatto Filippo, primo fumetto in Italia la cui pubblicazione è durata fino al 1958 sul quotidiano Paese Sera.

Anni difficili in cui a fronte dei fermenti sociali la satira politica era nel mirino di pretori e censori e allora preferisce emigrare. Prima in Polonia dove pubblica con il periodico Spillky poi a Berlino dove cura le scenografie per il Berliner Ballett e infine trova casa a Parigi al Canard Enchainè che dal 1958 pubblica i suoi disegni satirici. In Italia pubblica quattro libri in cui sperimenta nuove forme espressive che lo portano ad impegnarsi nel cinema di animazione.

Nel 1970 gira con tecnica mista Il cavaliere inesistente, tratto dall’omonimo romanzo di Italo Calvino. Fonda a Londra, la rivista Playtime. Negli anni settanta, sulla rivista Eureka propone prima la versione a fumetti dell’Orlando Furioso e poi la striscia “Kirie & Leison”, che ha come protagonista un diavolo e un sacerdote e che ironizza sul compromesso storico tra comunisti e democristiani.

Nel 1973 alcuni suoi disegni in cui prendeva di mira il Papa per la rivista francese Satirix gli procurarono diversi guai. Viene processato e condannato in contumacia perché riesce a fuggire in Italia dove nel 1975 fonda il giornale satirico “Quaderni del Sale”, che per dissidi con l’editore dura poco e allora fonda nel 1977 il settimanale di satira politica Il Male, una delle più importanti riviste satiriche italiane. In breve tempo per le iniziative e i contenuti innovativi divenne un vero e proprio fenomeno di costume raggiungendo le 140.000 copie di venduto fra il 1978 e il 1979 con i famosi falsi dei maggiori quotidiani.

Ma la convivenza con gli altri fondatori non fu facile e il giornale cessò le pubblicazioni nel 1982. Una breve sosta e cerca di realizzare una nuova avventura, Il leviatano, non ci riesce e nel 1983 fonda L’Anamorfico, una rivista anch’essa di satira politica che uscì per 5 numeri, da novembre 1983 a marzo 1984. Negli ultimi anni di vita si trasferisce a Fontecchio (L’Aquila), dove un infarto lo stronca a soli 55 anni.

vignetta il leviatano
vignetta il leviatano

Nel 2015 la 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia rende omaggio a Pino Zac nel suo trentennale dalla morte con la selezione di ZAC – I Fiori del MALE, film documentario di Massimo Denaro con la partecipazione di Drahomira Biligova, Jacopo Fo, Riccardo Mannelli, Vincenzo Sparagna, Vauro, Vincino, Valter Zarroli. Ripercorrendo la sua attività di regista – animatore, il film costituisce denuncia dei trent’anni di silenzio calati sulla memoria artistica di Pino Zac.

Ricorrono in questi giorni i 90 anni dalla sua nascita. Ho conosciuto Pino Zac alla fine degli anni sessanta, siamo diventati amici e abbiamo condiviso un comune impegno culturale e politico fino alla sua morte.

Nel 1972 abbiamo firmato un pamphlet di satira politica “Liradiddio”. Nel 1974 abbiamo realizzato il primo film tv “Vietato vietare” e nel 1977 per RAIDUE il settimanale Come mai: fatti, musica e cultura dell’esperienza giovanile oggi.

I disegni sono tratti dal numero zero di un settimanale Il leviatano che nel 1982 dovevamo editare con Giulio Savelli.






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