di Maria Pia Ciccariello
Il primo calore, la prima carezza, il primo abbraccio
ci hanno permesso di entrare in un mondo sicuro e protetto;
in cui non esiste violenza e paura di affrontare l’ignoto: è il nido della nostra famiglia, una romantica capanna col suo re, il nostro papà che ci rende felici e spensierati sempre.
Dopo qualunque giornata, facile o difficile
ci sediamo sempre a quel tavolo per cenare
lasciando spazio alle parole,
nuove emozioni, incontri e ostacoli superati.
Le nostre chiacchierate vengono quotidianamente accompagnare da un leggero sottofondo proveniente da un piccolo schermo posto sopra un buffet
un frigorifero o semplicemente al muro bianco. Ma in questi giorni l’incantesimo si è rotto.
I visi cambiano, i bocconi rallentano, quando ascoltiamo raccontare una tragedia, quella del Covid19; la normale routine rassicurante è distrutta
Non sono giorni normali
c’è più silenzio, preoccupazione
Ci poniamo tanti perché, cerchiamo di risponderci a vicenda,
facendoci coraggio:
non molliamo proprio adesso, i tempi difficili è giusto
affrontarli uniti come una squadra.
Si ritorna al passato, spolverando cornici
che descrivono momenti spensierati
si pensa a quando si stava bene,
giorni pieni di sorrisi e olio scoppiettante nella padella.
Ma quel: ”mamma ti voglio bene” è un modo per ricaricarsi
La nostra quotidianità non può essere distrutta:
facciamo entrare nuovi abbracci, questa volta
di coraggio e speranza,
viviamo e amiamo
fino alla fine.
Dalla rubrica “Diario di una quarantena”: