Di Alessia Di Spirito
Ore 6:45 un suono fastidioso attraversa la mia mente. All’improvviso apro gli occhi, tutto tace.
Venerdì 20 marzo, un altro giorno è iniziato ma sento che non sarà diverso dagli altri.
Accendo la tv, il telegiornale sembra ormai essere diventato un incubo. Spero in una buona notizia come quella di ritornare finalmente tra i banchi di scuola con i miei compagni… Ma ciò non accade. Sono malinconica e triste; questo doveva essere il nostro anno, quello del MaK.P,delle feste dei 18 anni, di quella di fine anno insieme ai prof.
Ma questo è un momento difficile anche se la scuola decide di non fermarsi e a non mollare grazie alla tecnologia: classroom, videochiamate ,gruppi whatsapp ecc.
Ma purtroppo per quanto ognuno di noi possa sforzarsi non è la stessa cosa…
Il panico prima di ogni compito, le uscite anticipate senza un senso, (le ritirate strategiche come le definisce la prof Botti), i compiti spostati all’ultimo minuto, il nostro esserci l’uno per l’altra senza neanche chiederlo…
Chi potrà mai ridarci tutto questo?
Quinto anno di liceo… gli ultimi mesi trascorsi tra 4 mura. Chi lo avrebbe mai immaginato.
E vado indietro a tutti i momenti vissuti insieme ai miei compagni e ai miei prof.
Ero terrorizzata all’idea delle superiori, ma ho incontrato persone meravigliose che mi hanno aiutato a crescere e a migliorare. E si, mi mancano davvero tanto, e spero di rivederli presto!
Tutto passerà, riusciremo ad uscirne, e da quest’esperienza come al solito cercheremo di prendere solo il positivo!
Le cose belle hanno il sopravvento e noi sopra il vento ci sappiamo stare molto bene.
Dalla rubrica “Diario di una quarantena”
Quando un muro non separa
Un augurio particolare: sfondare i limiti!
Coronavirus, maestro di vita