Lunedì 20 maggio, ore 23;45: nel salone ovale del Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi l’atmosfera è molto tesa.
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro dell’Interno Salvini insiste per l’approvazione subito del decreto legge bis sulla sicurezza.
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro dello Sviluppo Economico (e di tante altre cose) Di Maio è contrario, anche perchè il provvedimento toglie competenze a due ministri grillini, quello delle infrastrutture e quello della difesa, a proposito dello sbarramento ai migranti dei porti italiani.
Conte tenta ancora di giocare la carta del rinvio: alla vigilia delle elezioni europee l’approvazione di quel provvedimento sarebbe un grosso regalo alla Lega. Salvini insiste ancora e Conte è costretto a giocare l’ultima carta: comunica che ha inoltrato il testo in visione al Presidente della Repubblica e che gli sono pervenute dal Quirinale notizie di perplessità (eufemismo per non dire contrasto) a proposito dei punti più qualificanti del decreto.
Naturalmente Conte se lo aspettava: il Presidente della Repubblica non può firmare un provvedimento legislativo immediatamente operativo sul quale insistano seri dubbi di costituzionalità e sono state formulate critiche da parte del Commissario per i rifugiati dell’Onu: per bloccare Salvini non trova di meglio che dare notizia al Consiglio di quelle perplessità Presidenziali.
Tutti comprendono che è inutile approvare il Decreto se il Presidente della Repubblica non lo firmerà come previsto dalla Costituzione. L’esame dello schema di Decreto Legge è pertanto rinviato. Salvini è furente, i Ministri vanno a dormire. Conte ha vinto: è stata una vera vittoria, se per conseguirla ha dovuto giocare la carta del Presidente della Repubblica invocando quasi a garanzia di se stesso e della sua linea politica? Quanti italiani avranno pensato che cose non dissimili accadono in altre repubbliche presidenziali come quella francese? Quale usura stanno subendo le istituzioni repubblicane a causa delle (chiamiamole) stravaganze politiche di “questi qua”? L’interventismo dei Presidenti della Repubblica del passato come Pertini, Scalfaro e Napolitano rischia di essere una cosina da niente, rispetto alla novità di un Presidente chiamato a garantire la sopravvivenza di un governo sull’orlo della crisi. Mattarella ha evitato un pericolosissimo colpo di mano di Salvini per dichiararsi dinanzi agli elettori padrone dell’Italia o ha creato un pericoloso precedente. Nessuno sembra oggi poter seriamente rispondere a questa domanda.
Dicono che Salvini, un po’ demoralizzato, stia pensando ad una chiesa cattolica nazionale scismatica sul tipo della chiesa gallicana francese di più di un secolo fa: se il posto di papa scismatico è libero perchè non dovrebbe profittarne dal momento che le cose in Italia sembrano non andare per il verso da lui auspicato?