Di Teresa D’Auria
6:30 del mattino, suona la sveglia, quella dannata sveglia che ogni mattino mi rapisce dai miei sogni; mi alzo, mi preparo ed inizia la mia giornata. Alle 8:20 siamo a scuola, ognuno al suo banco ed iniziano le lezioni.
Per me è l’ultimo anno, dicono il più intenso, pieno di emozioni, voglia di fuggire per andare verso qualcosa di nuovo.
Invece ora, siamo in quarantena, la sveglia non suona più, il sonno e l’angoscia mi hanno sopraffatto. Alle 8:20 non sono più con i miei compagni in classe, ma mi ritrovo a casa con la mia famiglia.
![Le reti si occuperanno di noi](https://moondo.info/wp-content/uploads/2019/07/computer-1.jpg)
Il coronavirus ha cambiato la routine di tutti gli studenti, ed ha cambiato soprattutto la scuola. Si cerca di rimediare alle vecchie lezioni con le lezioni a distanza tramite video-lezioni: è la cosiddetta didattica a distanza ma senza più il rapporto umano, il confronto diretto… tutto è vissuto dietro una piattaforma.
L’insegnamento e la scuola alla vecchia maniera sono completamente un’altra cosa.
Sono i mesi in compagnia del compagno di banco, degli amici, del confronto con i professori.
Non ci saranno più le corse per entrare in orario in classe, oppure l’ansia prima di un compito o di un’interrogazione.
Il rientro a scuola ci sembra così lontano… e noi vorremo solo vivere il nostro ultimo anno,prima di un nuovo inizio.
Ora attorno a noi è tutto grigio, nessun argomento da discutere insieme e nessuna emozione da condividere.
In questi giorni di isolamento, vorremmo davvero che tutto tornasse alla normalità e che noi tornassimo ognuno ai propri banchi, e tutti insieme nella nostra classe.
Dalla rubrica Diario di una quarantena: