La casa editrice Zanichelli pubblicò molti anni addietro (1988) un interessante volume: Flessioni, rime, anagrammi. L’Italiano in scatola di montaggio. Un quartetto femminile guidato da Daniela Ratti produsse un kit di attrezzi che sarebbe potuto riuscire utile a chi, per un verso o per l’altro, si trovasse a operare con la lingua italiana. Il volume si componeva dei tre moduli indicati dal titolo. Al modulo “flessioni”, che includeva alfabeticamente anche le forme flesse derivanti dalle voci madri (verbi, sostantivi, aggettivi ecc.), seguiva il modulo “rime”. Non si trattava, in verità, di un rimario (la rima, si sa, è altra cosa), bensí di una semplice elencazione “inversa” nella quale le voci venivano esposte con l’ordine alfabetico applicato dall’ultima lettera fino a quelle iniziali. Il “dizionario”, cosí, anziché con ‘zuzzerellone’, terminava con ‘gin fizz’, anziché cominciare con ‘abacà’, aveva inizio con ‘babà’… Nel séguito la stessa casa editrice ha dato alle stampe qualcosa di analogo: lo ZANICHELLI inverso. Le parole dell’italiano in ordine alfabetico da destra a sinistra (Bologna, 2004).
La terza raccolta era quella degli anagrammi; anche per questa furono prese a base tutte le forme flesse del primo modulo e furono elencati tutti gli anagrammi (172.662) da esse ricavati. Il metodo utilizzato (le procedure automatiche dei dati lessicali erano state curate prevalentemente da Lucia Marconi, Giovanna Morgari e Claudia Rolando) era quello che già molti anni prima aveva escogitato un enigmista siciliano dall’eclettico ingegno: Enzo Cavallaro (matematico, astronomo, damista, scacchista, oltre che esperto filatelico e numismatico) suddivise il proprio repertorio in capitoli, a seconda del numero di lettere e ordinò gli anagrammi secondo una sintetica rappresentazione dei relativi grafemi. Il sostantivo ‘elicottero’, ad esempio, venne indicato con la notazione alfanumerica C1 E2 I1 L1 O2 R1 T2 (una C, 2 E, una I, due O ecc.) che naturalmente venne a coincidere con quella relativa a ‘coleotteri’ e anche a ‘coleotteri’. Il volume della Zanichelli, in ogni caso, conteneva già la novità della sua estensione alle forme flesse, potendosi rinvenire anche corrispondenze come: ‘diminuí’ / ‘inumidí’, ‘memoria’ / ‘remiamo’, ‘centrerò’ / ‘corrente’, ‘favoleggiaste’ / ‘solfeggiavate’ ecc.
Oggi la Zanichelli dispone della versione digitale del dizionario Zingarelli, nella quale la possibilità di rinvenire l’anagramma di una parola è risolta in modo agevole ed è estesa, naturalmente, anche alle sue forme flesse e coniugate.
A proposito di anagrammi l’interesse maggiore rimane quello di poter ritrovare un risultato anche per un insieme di più parole o di una frase. La cosa è oggi realizzabile con l’ausilio di computer in grado di effettuare permutazioni di un alto numero di lettere, escludendo quelle comprendenti vocaboli inesistenti; il risultato, comunque, necessita dell’intervento dell’uomo per verificare se nelle varie sequenze emergenti esista qualcuna di senso compiuto. Se, ad esempio, nell’utilizzare un apposito programma, si dà l’input ‘tigre della Malesia’, ne vengono fuori migliaia di combinazioni tutte composte di parole di significato compiuto, ma di nullo o stentato senso d’insieme: ‘dire gemelli salata’, ‘dilagata rese merli’, ‘allagare medi steli’ ecc. Una paziente ricerca, però, potrà condurre alla valida frase la stella dei Re Magi.
* Gli enigmi pubblicati la volta scorsa andavano spiegati con: la moneta, il sagrestano, il grano.
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