Di Mattia Baldi
Un grave pericolo incombe sulla nostra nazione, ma non quello del Coronavirus, no, è molto più grave e qualcuno potrebbe risentirne quando tutto questo sarà finito.
Per la prima volta in tanti anni, nelle strade d’Italia risuona l’inno di Mameli, ma non quello che canta Buffon prima delle partite della nazionale, per la prima volta in tanti anni, nelle case degli italiani, è giunta la versione completa del Canto degli Italiani, e sarà stata la prima volta, per molti, ad aver sentito la seconda strofa che recita:
«Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo,
Perché siam divisi
Raccolgaci un’Unica
Bandiera, una Speme
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò»
Si è diffuso nel paese il senso di patriottismo e di unità nazionale evidentemente scomodo a qualcuno. Si sono visti davanti, dopo anni di tentativi di divisione, un popolo italiano pronto ad affrontare una seria minaccia con senso di unità e fratellanza. Dopo anni di menzogne sulla produttività del Nord e l’immobilismo del Sud si sta diffondendo l’idea che l’Italia debba essere unita, poiché unita, come ci insegna la Storia, può superare ogni ostacolo.
Questo fa paura, qualcuno ci vorrebbe divisi e litigiosi, più facili da gestire. È sempre napoletana l’origine di un crimine, così come è sempre lo straniero ad essere colpevole e se ci sono tifosi che intonano “Vesuvio lavali col fuoco” non fa nulla perché gli ultras possano continuare ad odiarsi l’un l’altro.
Ma oggi l’emergenza Coronavirus tocca tutti gli Italiani e ci rende uguali. Ma fratelli d’Italia, state attenti a ciò che cantate, il Canto degli Italiani potrebbe infastidire qualcuno che “sta in alto”,cantate le canzoni giuste che piacciono a lui, continuate a cantare “Milano in fiamme” e “Lavali col fuoco” e fate in modo che tutto rimanga com’è, Nord VS Sud.
Dalla rubrica Diario di una quarantena: