venerdì 22 Novembre 2024
Taccuino LondineseVideogame economy

Videogame economy

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Londra e l’Inghilterra sono riaperte.

La gente vive in strada, fuori, all’aperto. La birra scarseggia nei pub. L’economia riparte in maniera importante, molto di più di quanto atteso: schizzano i prezzi delle case, aumentano le spese delle famiglie, diminuisce la disoccupazione.

Il Governo sostiene la crescita, diciamo il recupero dal baratro, iniettando sterline nell’economia. Il borrowing ossia l’indebitamento del Paese passa da 57miliardi di sterline a 303miliardi nel periodo 2020/2021 secondo il Financial Times. E non è finita.

Se acquisti una prima casa sino a 500mila sterline, il governo garantisce il 95 per cento del debito. Praticamente basta ai nuovi acquirenti il 5 per cento della somma per poter comperare casa; le banche sono più tranquille e se anche non si pagherà ci pensa il governo.

Nel contempo il mercato azionario sale sale sale.

E il bitcoin, le criptovalute in generale, queste nuove monete digitali che non esistono se non nei nostri cellulari, crescono del 50 per cento al mese.

Il dogecoin, nato per scherzo forse di qualche buontempone amante dell’italica Venezia, del mille per cento.

Videogame economy. Come i videogame, come dentro i videogame. Ma dov’è questa economia se non virtuale?

Audi, il costruttore tedesco di lusso parte del gruppo Volkswagen, il primo costruttore di auto al mondo, fa registrare il miglior risultato economico nel trimestre di sempre. A ruota i produttori del lusso Mercedes Porsche e Bmw.

Se vuoi acquisire una casa, anche in Italia, e riesci a convincere una Banca che pagherai i tuoi debiti, la Banca ti darà almeno l’80 per cento della somma. A un tasso del …. 0,9 per cento. Nulla. Perché anche qui garantisce il governo.

Le attività di fusione e acquisizione fra società sono al massimo di sempre. Chi è forte ha prede deboli e bisognose di cassa. E le Banche d’affari fanno utili mai visti prima.

E le Banche private, che gestiscono i soldi delle famiglie più fortunate, vedono gonfiare i conti correnti e i margini sulle transazioni a dismisura. Anche qui, i migliori risultati di sempre.

Intanto Mario Draghi studia come impiegare al meglio i 250 miliardi di euro del Recovery Plan che si abbatteranno a pioggia sull’Italia. E per fortuna che almeno lo studia lui: in parte, in grossa parte, dovremo restituirli all’Europa.

Soldi soldi soldi diceva una famosa canzone degli anni 80 di Renato Zero.

Tanti soldi.
Troppi soldi?
Videogame economy.
Virtuale.
Ipotizzata.
Immaginaria?

Riuscirà a diventare reale, a Londra come in Italia?
Riuscirà a restituire alle famiglie normali il benessere a cui ci eravamo tutti abituati ma anche la prospettiva di un domani migliore che ha spinto da sempre l’umanità a un miglioramento costante e continuo?

O si fermerà nelle tasche di chi potrà veramente convincere banche et similia e che di fatto i soldi li ha già, come dimostrano Audi e Porsche? E che con i risultati da videogame guadagna ancora di più?

Auguriamocelo. Anzi, adoperiamoci perché accada. Perché non si può pensare che ristori che non arrivano, o se arrivano sono pari a un centesimo di quanto perso, possano bastare.

E se non saremo intelligenti per passare da una videogame economy a una real economy, ne pagheremo il prezzo, come insegna la Storia.

Qualcuno vuole delle brioches?






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