Nell’affollato panorama di Pietralata, ormai vero e proprio distretto del food, questo locale si distingue per una location molto originale, ricavata negli spazi prima occupati da un’officina (ecco spiegata l’origine del nome), ora relegata nella parte laterale del capannone. Il fiore all’occhiello della proposta è costituito dalla grande varietà di birre alla spina disponibili (circa 10/12) che ruotano con buona frequenza durante l’anno; sono raccontate in una lavagna posta dietro il bancone, con possibilità per chi è indeciso di assaggiare prima dell’ordine. Accompagnano un’offerta gastronomica ben studiata, che prevede sia preparazioni da consumazione veloce con prezzi da ristorante – molto buono l’hamburger di manzo danese (180g) e pure quello vegano di patate, cavolo verza e cavolo rosso – sia preparazioni più tradizionali suddivise in antipasti, primi e secondi.
Noi abbiamo assaggiato dei gustosi felafel e lo smørrebrød di salmone, degli sfiziosi crostini di pane nero di segale con burro al lime, salmone marinato agli agrumi, uova di lompo e maionese al wasabi, per proseguire con un rassicurante polpo croccante su crema di ceci e rosmarino e una meno convincente tartare di fassona, tagliata al coltello ma un po’ tenace, accompagnata da tuorlo d’uovo, capperi, cipolla rossa e cetrioli sottaceto. Non all’altezza delle aspettative le chips di patate fatte in casa.
Inofficina: ambiente
Molto particolare, un valido esempio di recupero di un’area industriale, con lo spazioso interno arredato in modo minimal ma arricchito da alcuni particolari vintage, e l’esterno particolarmente godibile in quanto ben isolato dalla trafficata Via di Pietralata.
Servizio: Alla mano e ben organizzato.
Voto 3/5
Inofficina, Via Mesula, 12 – Roma. Telefono 06/83707012
Recensione tratta da La Pecora Nera Editore