Questo delizioso ramen-bar si colloca nel cuore del quartiere che accoglie Roma Tre e molti uffici, e per pranzo ha delle opzioni a prezzo fisso, ideali per un pranzo in grado di conciliare egregiamente la soddisfazione del palato e la leggerezza del portafogli. Ovviamente non manca la proposta alla carta, con ramen customizzabili scegliendo dalla buona gamma di ingredienti da poter eventualmente aggiungere.
La nostra visita riconferma l’impressione avuta in precedenza: materie prime selezionate, preparazioni stagionali, ma un Ramen che finisce per lasciare la bocca leggermente velata sta a indicare una grassezza del brodo forse non così necessaria, per quanto la versione provata, il Curry Ramen, sia risultato ben netto nei sapori rispetto al Mama-Ya assaggiato per la precedente edizione della guida.
Abbiamo proseguito provando con piacere sia il Butaniku Chuka pan, un panino al vapore farcito con stracotto di maiale glassato, daikon in agrodolce e cipollotto fresco, e gli ottimi Yasai Gyoza di stagione, in questa occasione farciti con un’ottima purea di zucca, cavolo verza, edamame e un leggerissimo quanto azzeccato tocco di piccante a rendere più interessante il tutto. Buoni anche i due Daifuku assaggiati, farciti rispettivamente con fagioli bianchi e noci e con fagioli rossi azuki. Da bere una piccola selezione di birre, alcune delle quali artigianali, sakè, distillati e dell’ottimo tè verde matcha.
Mama-ya: ambiente
Sala unica per laboratorio a vista e ospiti, dall’atmosfera piacevolmente raccolta sia per le dimensioni non ampissime che per la piacevolezza degli arredi in legno chiaro contrapposti ai tavoli scuri, che offrono un mood pienamente nipponico.
Servizio: Garbato, puntuale, solerte e sorridente, ma un po’ in affanno a sala piena.
Voto 3,5/5
Mama–ya, Via Ostiense, 166/a San Paolo – Roma. Telefono 393/8123386
Recensione tratta da “Il Saporario – Roma” de La Pecora Nera Editore.