Valida trattoria di quartiere che si districa bene fra i classici della cucina romana e altre preparazioni meno connotate geograficamente raccontate nelle lavagne a muro con il fil-rouge di sapori schietti e ben definiti. Chi viene qui non si aspetta, infatti, di mangiare piatti leggeri o dall’indole creativa, bensì vuole cimentarsi con preparazioni sostanziose realizzate mediamente bene.
La nostra ultima esperienza è cominciata con delle buone polpettine “cor cacio” e con un altrettanto valido caciofiore in carrozza servito con miele, per proseguire con delle impeccabili interpretazioni della carbonara e della gricia e con delle fettuccine al sugo di lepre davvero ottime. Bene è andata pure con la coscia di maiale e con i saltimbocca alla romana, così come con il tiramisù con cui abbiamo chiuso il pasto, seguito da un caffè solamente discreto. Chi vuole bere il rosso della casa, scelta che non consigliamo, può servirsi dal nasone all’interno della sala da cui sgorga per l’appunto vino, mentre gli altri possono scegliere da una carta limitata, senza indicazione dell’annata e con opzioni di natura per lo più commerciale.
Dar Nasone: ambiente
Semplice e accogliente, animato da particolari simpatici come il suddetto nasone o la scritta “Auditorium” a indicare il bagno.
Servizio: Cortese e alla mano, con il proprietario che suole sedersi al tavolo per prendere l’ordinazione.
Voto 3/5
Dar Nasone, Via Fezzan, 24/26 – Roma. Telefono 06/86200250.
Recensione tratta da “Il Saporario – Roma” de La Pecora Nera Editore.