Sono passati già sette anni da quando ha aperto il primo punto vendita di Pinsa Re a Roma, proprio qui nel quartiere Africano, a ridosso della Salaria e a due passi da Villa Ada. Ora i negozi sono 4 nella Capitale e uno all’estero, segno che il format ha avuto successo. Alla base di tutto c’è la pinsa, che a differenza della pizza normale ha una forma ovale ed è più piccola, con un impasto realizzato con un mix di farine selezionate e fatto lievitare almeno 48 ore.
Il menù è abbastanza ampio, con gusti per lo più tradizionali, ma volendo si può comporre la propria pinsa a piacere. Per la nostra pausa abbiamo assaggiato una gradevole margherita e una sfiziosa cacio e pepe, dall’impasto morbido e digeribile. Sul fronte fritti si può fare di meglio: il supplì al burro e parmigiano che abbiamo scelto era croccante sì ma un po’ unto e debole di sapore. Da bere qualche birra in bottiglia, bevande gassate e acqua.
Pinsa Re: ambiente
Il locale è composto da un’unica, piccola sala, con il bancone che mostra le pinse già pronte e sul fondo il laboratorio dove vengono cotte. Qualche mensola sulle pareti e sulla vetrina che affaccia su strada è l’unico piano di appoggio per chi desidera fermarsi a mangiare, per il resto ci si può far impacchettare il tutto e portarlo via.
Servizio: Informale e cortese.
Voto 3/5
Pinsa Re, Viale Somalia, 47 Quartiere Africano – Roma. Telefono 06/86219884
Recensione tratta da “Il Saporario – Roma” de La Pecora Nera Editore.