Non sono certamente pochi gli italiani inorriditi dalle discussioni “politiche” di questi ultimi mesi intorno al coronavirus, ai relativi provvedimenti del Governo alle persone dei singoli Governanti, alla semantica delle norme, alle gaffes dei Leader d’oltralpe, ai finanziamenti dell’Europa i cui acronimi pochi sanno a cosa corrispondono e cosa comportano!
Ora il tema si è spostato sulla ragazza tornata dalla lunga detenzione in Somalia, la sua dichiarata conversione all’Islam ed il suo desiderio di tornare in Africa: sono intervenuti i Leader politici, alcuni addirittura presenti all’aeroporto d’arrivo, il padre, altri familiari, conoscenti, vicini di casa, esperti di vario tipo, giornalisti tuttologi, l’opposizione parlamentare in massa, la Conferenza episcopale italiana, eccetera. Non serve citare i temi del dibattito che sono noti a tutti, né le tesi sostenute o avversate, perché patetiche o forse ridicole! Ma come è possibile che qualunque cosa succeda c’è sempre chi è contrario? Come è possibile che in tanti, tra sieroso e saccente, espongono inutili tesi? Come è possibile che i media dedichino uno spazio infinito a eventi di poco peso per ore e ore, per pagine e pagine, e poi dimentichino o addirittura ne cancellino la memoria in brevissimo tempo?
Nell’epoca della comunicazione, la stampa ossia i media, “quarto potere”, tendono ad assumere funzioni guida, troppo spesso con poca professionalità e poco autocontrollo: c’è libertà di notizia falsa, di insulti ed ipotesi incontrollate, di personaggi da film dell’orrore e di sapienti “medioevali”. Viviamo l’epoca delle authority, quella delle telecomunicazioni, quella della privacy e tante troppe altre. E poi ci sono le Commissioni parlamentari, quella di controllo sulla Rai, quella contro la mafia e tante, troppe altre. Ma siamo sicuri che ci siano? Perché in questo drammatico periodo non hanno trovato modo di controllare nulla, proprio nulla, salvo, come dice qualcuno, i propri relativi sostanziosi emolumenti!
Un benpensante di media intelligenza come la maggior parte degli italiani, negli ultimi drammatici mesi è stato abbandonato alla propria solitudine proprio da chi avrebbe dovuto fargli corretta compagnia, ossia le reti televisive specie quelle gratuite. Non si è visto un film decente, tranne alcuni già trasmessi infinite volte, non un documentario significativo, tranne quelli di lungo corso, in genere ripetitivi, qualche raro concerto registrato, mentre hanno dilagato inutili dibattiti con i vecchi e ben noti conduttori di parte ed ospiti cosiddetti opinionisti lautamente pagati sotto contratto con uno o più canali televisivi. I benpensanti di media intelligenza sono finiti a pagamento su Sky purtroppo senza migliore fortuna. E neanche i medici e gli scienziati si sono salvati: molta vetrina, ricerca della visibilità, vanità prevalente, verità dubbie non di rado legate alla politica. Loro, i medici, si sono prestati volentieri alla suggestione del piccolo schermo e di fatto sono stati massacrati dai professionisti della comunicazione, senza accorgersene! Anche loro, usciti dalle tenebre sociali della ricerca e della professione, sono finiti nel polverone mediatico dove la loro stagione finirà presto nel giusto oblio.
Il “quarto potere” della stampa e dei media, ha fallito la sua grande occasione scivolando verso il nulla e configurando, malgrado non ce ne fosse bisogno, l’Annus horribilis che stiamo vivendo. Sembra inutile fare nomi perché in un polverone di notizie ed eventi inutili e dannosi, tra i professionisti della comunicazione non ci sono differenze apprezzabili da ricordare nel lungo periodo e neppure nel breve.
Vediamo alcuni dei temi ai quali sono state dedicate ore ed ore, pagine e pagine:
e chi più ne ricorda li può citare come esempi di abusi dell’informazione, di ignoranza al microfono, di arroganza del potere, soprattutto del quarto.
In questo disastro anche il governo ha fatto la sua parte sconfinando dalla scienza al ridicolo: vada per tutti l’interpretazione della parola “congiunti”. Non bastavano nonni, figli, nipoti, era necessario andare a trovare per legge la zia e i cugini e in più c’è stato l’impudente allargamento ad affetti stabili. Stabili di che? Gli amanti? Le coppie clandestine chiamate allo scoperto in analogia alla sanatoria per il lavoro nero? E poi la storia delle spiagge, degli ombrelloni, dei bagni a mare, colorata dal sud ripescato dall’elicottero dei carabinieri: avrebbe infettato i pesci? E chi andrà al ristorante per essere separato da parenti e amici da un divisorio di plastica? Forse ormai per la seconda fase e per la terza sarebbe bene che gli scienziati, i medici, virologi, infettivologi, rianimatori, pneumologi, epidemiologi ecc., facessero un passo indietro: quello che dovevano dire lo hanno già detto. Ora gli altri, quelli che firmano decreti e disposizioni, debbono assumersi le relative responsabilità interpretando, anche al di là della biologia, le esigenze e le possibilità di una società civile che ha dato larga prova di avere capito rischi e pericoli.
E per suggellare l’Annus Horribilis è anche arrivato nottetempo il terremoto di Fonte Nuova a turbare il sonno dei limitrofi romani!
La maggioranza silenziosa vorrebbe vivere in un Paese civile, dove esista la corretta dialettica politica, la certezza del dritto, il lavoro per tutti ed il sentimento dell’autolimitazione e dell’autocritica, dove le libertà di opinione e di dibattito portino ad affrontare temi seri, specie nel momento che abbiamo vissuto ed ancora viviamo, come il rispetto della vita, la povertà, il lavoro, gli egoismi e la generosità, l’evasione fiscale, lo squilibrio dei poteri istituzionali, la qualità degli eletti, il futuro dei nostri figli in un mondo diverso al quale bisognerà lavorare duro per renderlo diverso e migliore….
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