Di Yuri Serafini
Il newyorkese Matt Rizzetta è il più recente di una serie di investitori americani nel calcio in Italia, avendo da poco acquistato assieme ad un socio svizzero una quota rilevante del SS Campobasso, società molisana attualmente militante in Serie D, il quarto livello della piramide calcistica italiana.
Le società di Serie A in mano ad investitori stranieri sono: AS Roma, AC Milan, AC Fiorentina, Parma, Inter e Bologna FC. Questo interesse si inoltra fino alle serie minori, con investitori stranieri che hanno rilevato il Venezia FC in Serie B, il Como in Serie C, e ora il Campobasso in Serie D, quest’ultimo é attualmente in testa alla classifica del Girone F. Amazon sta ora considerando un’offerta di 1,5 miliardi di euro per i diritti televisivi della Serie A per l’Italia.
Seppur portare un club dalla Serie D alla Serie A, o quantomeno in Serie B, sia difficile, negli ultimi anni alcuni club di proprietà straniera hanno compiuto l’impresa a tempo di record, come nel caso del Parma Calcio e Venezia FC, salvati dal fallimento per poi arrivare rispettivamente in Serie A e Serie B grazie alle nuove proprietà (il Parma é stato solo rilevato da stranieri quest’anno, quindi a scalata compiuta).
Il club di Rizzetta si trova a Campobasso, capoluogo di 50.000 abitanti del Molise. Lo stadio in cui la squadra disputerà le 17 partite in casa nella stagione 2020-21 ha una capienza di 21.800 spettatori. L’interesse di Rizzetta e socio nel calcio italiano ci porta a porre una serie di domande al 38enne Matt Rizzetta, nella foto con, a destra, il direttore del club per il Nord America, Nicola Cirrincione.
Metterete a disposizione capitali per intervenire sul calciomercato piuttosto che puntare sui fuoriusciti dalle giovanili?
“La squadra attuale include sia talenti della nostra accademia giovanile, che giocatori presenti nel club da diversi anni, e anche alcuni recenti acquisti sul calciomercato. Punteremo su una strategia di continuità per il futuro.”
La direzione tecnico-sportiva potrebbe prenderebbe in considerazione l’idea di avere un allenatore donna?”
“Abbracciamo la diversità a 360 gradi in tutti i sensi; sia nella dirigenza che negli spogliatoi”.
Come pensate di poter far incrementare le risorse finanziarie a disposizione del club?
“La nostra strategia commerciale si basa su cinque canali d’entrate principali: (1) vendita di biglietti, (2) merchandising, (3) sponsorizzazioni, (4) diritti televisivi e (5) diritti sui giocatori. Vorremmo mantenere questa strategia mentre scaliamo le categorie. Non abbiamo fretta di far cassa con il calciomercato. Con la pandemia, la nostra capacità di generare entrate con i biglietti è stata estremamente ridotta, quindi la nostra strategia di entrate è focalizzata sul merchandising, sulle sponsorizzazioni e diritti televisivi. Ora stiamo firmando con nuovi sponsor internazionali, lanciando una nuova linea di merchandising online, ed un accordo esclusivo per contenuti originali [quindi escluse le dirette] con il canale Italian Football TV nel mercato nordamericano“.
Attualmente, la Serie D non ottiene entrate con i diritti televisivi. Come immaginate di sfruttare questi diritti? Inoltre, come pensate di poter competere su un mercato dei media regionale o nazionale?
“Siamo in trattativa con diversi servizi nordamericani per trasmettere le nostre partite in diretta streaming. Queste trattative sono complesse, poiché sono coinvolte sia la Lega che le emittenti. Siamo però ottimisti di poter far trasmettere le dirette da un’emittente nord americana entro l’inizio della prossima stagione“.
Una volta superata la pandemia, come pensate di riempire uno stadio che ha una capienza che raggiunge poco meno della metà della popolazione di Campobasso?
“Abbiamo rilevato uno straordinario interesse per l’acquisto di biglietti. Prevediamo che la nostra base di abbonati sarà tra le più numerose di tutte le squadre del nostro campionato non appena la pandemia sarà finita. Per prepararci, siamo già in trattativa con la Regione Molise per espandere ulteriormente la capienza dello stadio.”
Che tipo di accordo avete con il proprietario dello Stadio Nuovo Romagnoli, e come verrà sfruttata la struttura?
“Abbiamo un ottimo rapporto con la Regione Molise, proprietaria dello Stadio. Abbiamo i diritti esclusivi per tutti gli eventi allo stadio. Oltre alle partite del Campobasso, questo prevede concerti e le partite della Nazionale. Stiamo collaborando con la Regione per effettuare alcuni miglioramenti in vista della prossima stagione, tra cui ristrutturare i posti a sedere ed i vari servizi, in vista di migliorare l’esperienza nello stadio per i nostri tifosi.”
Avete un rappresentante per il mercato statunitense, ma il Molise non è una regione ben nota negli Usa. Come pensate di espandere il tifo?
“Il Molise ha una delle più alte percentuali di espatriati pro capite di qualsiasi regione in Italia. Ci stiamo connettendo con espatriati molisani in tutto il mondo e stiamo veramente cercando di creare una comunità attorno al club che sia motivo di orgoglio per i molisani che vivono in tutto il mondo.”
Si desume che sarà lei il presidente del club, quanto tempo trascorrerà a Campobasso?
“Non sono io il presidente del club. Mario Gesue è il nostro presidente e rimarrà tale. Il mio team è responsabile per gli investimenti, per l’apertura a nuovi flussi di entrate e per l’espansione del marchio nei mercati internazionali. Compirò il mio primo viaggio a Campobasso a fine mese e sarò lì tre o quattro volte all’anno”
In quale più alta serie la SS Campobasso potrà competere stabilmente?
“Il nostro obiettivo immediato è guadagnare la promozione in Serie C. A lungo termine il nostro obiettivo è costruire un club capace di competere nelle massime categorie del calcio in Italia.”
La quota di maggioranza del club è detenuta da Halley Holding di Lugano, in Svizzera, che detiene il 69,23%. Altri proprietari sono Nicola Circelli (30%) e Associazione Noi Siamo Campobasso (0,77%). Intende rilevare le quote di questi altri proprietari?
“Deteniamo opzioni finanziarie che raggiungono il 40% della proprietà del club. Le restanti quote sono detenute dal fondo investimenti svizzero Halley Holding. Assieme possediamo il 100% delle quote del club.”
Puó raccontarci dei sui nonni emigrati dall’Italia?
“Il mio sogno è sempre stato quello di acquistare una squadra di calcio vicino alla città da cui sono emigrati i miei nonni. C’è voluto molto sangue, sudore e lacrime, ma dopo 11 anni sono finalmente riuscito a realizzare il mio sogno. I miei nonni sono immigrati negli Usa da Monteleone di Puglia (Foggia) che si trova a circa un’ora a sud di Campobasso.”
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