Le donne, risorse inesauribili in una società egoista ed egocentrica che da sempre ha cercato di relegare un ruolo di secondo piano alla figura femminile, che al contrario dalla notte dei tempi, in silenzio, scrive una storia parallela. Confini invisibili, ma decisi e invalicabili quelli imposti per secoli dalla società, al di là dei quali le Donne hanno scorto enormi orizzonti da esplorare.
E’ sicuramente il caso di Amelia Earhart, che nel 1928 fu la prima donna a sorvolare l’Oceano Atlantico a bordo di un Fokker insieme ad altri due compagni di avventura. L’entusiasmo per la sua storia è nato in me non tanto per l’impresa compiuta, ma per la determinazione che ha accompagnato la Earhart nella realizzazione di un sogno straordinario.
L’illuminazione arrivò per la nostra eroina nel 1920 quando fece il suo primo volo a bordo di un aereo di linea in qualità di passeggera, un piccolo spoiler della direzione che la sua vita avrebbe preso di lì a poco. Una piccola fiammella di passione che si è accesa, per la quale la Earhart ha lottato, lavorando duramente per raccogliere il denaro necessario a prendere le lezioni di volo che nel 1923 le hanno poi consentito di prendere un brevetto di volo e pilotare il suo sogno sorvolando nel 1932 l’Atlantico per la seconda volta a bordo di un aereo, ma in qualità di pilota e in solitaria.
Partita il 20 maggio da Harbour Grace, a Terranova, ai comandi di un Lockheed Vega, dopo un volo di quasi quindici ore atterrò a Culmore, in Irlanda del Nord. Straordinaria la determinazione, sostantivo decisamente femminile, che consente di trasformare l’impossibile in qualche cosa di incredibilmente ordinario. Contrariamente a quanto si possa immaginare Amelia non fu la prima donna a conseguire un brevetto di volo, ma solo la 16esima, in ogni caso fu una importante promotrice dell’aviazione femminile.
La rivoluzione di genere che oggi stiamo vivendo è solo la somma dei “fuochi” che hanno condizionato la storia del gentil sesso. Chiunque forse avrebbe tratto soddisfazione da un’impresa pluripremiata come quella compiuta dall’Erhart, ma il suo fuoco cresceva e si alimentava sempre di più, fino a quando decise di circumnavigare a bordo di un velivolo il globo. Un’impresa incredibile progettata dopo numerose avventure in solitaria, in cui fu coinvolto anche Fred Noonan quale navigatore.
Dopo essere partiti da Miami il 1 giugno 1937 e aver macinato 3.500 chilometri, durante l’ultima tappa dell’itinerario, Amelia Earhart e Fred Noonan sparirono nel nulla non arrivando mai a destinazione. Un’uscita di scena degna di un’icona del femminismo, che non ha votato la sua esistenza al solo ruolo di madre, moglie e casalinga, come imposto dalla società del tempo, siglando un importante passo per l’aumento dell’autostima di genere.
Apollo e Dafne (Ovidio, Metamorfosi, libro I). “Fer pater… opem… qua nimium placui mutando figuram!”.…
Il LinkedIn Top Post di oggi è di Marco Loguercio che ci introduce al tema…
L’autore ci svela il suo segreto, non è stata la conoscenza a portarlo in alto,…
Negli ultimi anni è cresciuto un sentimento contrario alla produttività sempre più diffuso tra i…
Si conclude domani a Roma, alle ore 10.30, presso l'Archivio di Stato, Sala Alessandrina -…
Avete mai immaginato un'interazione con l'AI ancora più intuitiva e creativa? ChatGPT 4o, ora nella…