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Buon compleanno, Gianni!

Quando il 15 maggio 2019 su Moondo ho ricordato l’amico e compagno Gianni De Michelis ho scelto di farlo riproponendo le sue idee, tre in particolare.

La prima, quella di individuare nel giacimento culturale del nostro paese una risorsa, straordinaria per il suo sviluppo.

La seconda, di fronte all’imminente grande processo di migrazione dall’Africa verso l’Italia la proposta di destinare una parte del PIL Italiano e dei paesi dell’UE agli Stati del Nord Africa per determinarne lo sviluppo. 

La terza, quando fin dal 1984 comprese ed analizzò la crisi della democrazia italiana come una crisi dei partiti della Prima Repubblica. Tre proposte, tre idee che se si fossero affermate avrebbero determinato una svolta storica per l’Italia.

A volte il destino dei grandi uomini politici è quello di non essere ascoltati. Un anno dopo, l’11 maggio 2020, nel pieno di una pandemia sono tornato a scrivere qualche riflessione sul maldestro tentativo di cancellare la storia politica della seconda metà del secolo scorso, un passato che è stato archiviato con la dizione Prima Repubblica, come se ne fosse stata fondata una seconda. Come dice un vecchio proverbio “si è fatto di tutta l’erba un fascio”. Per affermare nuovi poteri, deprezzare la politica ad affare, liquidare i beni di famiglia si è riscritta la storia.

E con gli eventi di questa storia sono stati cancellati gli uomini che l’hanno fatta, come Gianni De michelis. Ma la storia cammina sulle gambe degli uomini. E la memoria di questi uomini non si deve cancellare perché è utile e necessaria a costruire la politica di oggi e di domani. Per questo torniamo a ricordare Gianni De Michelis a tre anni dalla sua scomparsa con la consapevolezza che non ha senso seguire ancora una volta il percorso della sua vita, come uomo delle istituzioni, ma piuttosto soffermarsi sulla sua militanza socialista e sul suo pensiero politico.

Un’energia vitale che lo portava ad un’intensa attività con un’intelligenza universalmente riconosciuta, capace di straordinarie intuizioni a cui si aggiungeva il gusto della sperimentazione e il piacere dell’innovazione. Ci è sembrato che il modo migliore fosse quello di raccogliere in un video alcune interviste registrate dalla RAI, dal 1960 (anno in cui Gianni si iscrive al PSI) al 2012 e chiedere all’amico Paolo Franchi di curarne l’edizione.

Un gruppo di amici e i socialisti del Forum del terzo millennio si sono convocati, insieme ai suoi familiari, in una sede storica dei socialisti romani per festeggiare il 26 novembre il compleanno di Gianni De Michelis.

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Giampaolo Sodano

Artigiano, mastro oleario, giornalista e dirigente d’azienda, Giampaolo Sodano è nato a Roma. Prima di vincere nel 1966 un concorso ed entrare in Rai come funzionario programmi svolge una intensa attività pubblicistica come critico letterario e cinematografico. Nel 1971 è giornalista professionista. Nel 1979 è dirigente d’azienda della RAI. Nel 1983 è eletto deputato al Parlamento. Nel 1987 torna all’attività professionale in RAI ed è nominato vice-presidente e amministratore delegato di Sipra e successivamente direttore di Raidue. Nel 1994 è direttore generale di Sacis e l’anno successivo direttore di APC, direzione acquisti, produzioni e coproduzioni della Rai. Nel 1997 si dimette dalla RAI e diventa direttore di Canale5. Una breve esperienza dopo della quale da vita ad una società di consulenza “Comconsulting” con la quale nel 1999 collabora con il fondo B&S Electra per l’acquisizione della società Eagle Pictures spa di cui diventa presidente. Nel 2001 è eletto vicepresidente di ANICA e Presidente dell’Unidim (Unione Distributori). Dal 2008 al 2014 è vicepresidente di “Sitcom Televisione spa”. E’ stato Presidente di IAA. Sezione italiana (International Advertising Association), Presidente di Cartoons on the bay (Festival internazionale dei cartoni animati) e Presidente degli Incontri Internazionali di Cinema di Sorrento. Ha scritto e pubblicato “Le cose possibili” (Sugarco 1982), “Le coccarde verdemare” (Marsilio 1987), “Nascita di Venere” (Liguori editore 1995). Cambia vita e professione, diventa artigiano dell’olio e nel 1999 acquista un vecchio frantoio a Vetralla. Come mastro oleario si impegna nell’attività associativa assumendo l’incarico prima di vicepresidente e poi direttore dell’Associazione Italiana Frantoiani Oleari (AIFO). Con sua moglie Fabrizia ha pubblicato “Pane e olio. guida ai frantoi artigiani” e “Fuga dalla città”.

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