Come hanno reagito le banche all’emergenza Covid? Alla domanda risponde una ricerca Excellence Consulting, appena presentata alla stampa di settore, dal titolo: “L’impatto dell’emergenza Covid-19 sul business del Risparmio Gestito“.
E’ stato preso in esame il primo semestre 2020 (in rapporto al primo semestre 2019) e le principali reti di consulenti finanziari del mercato italiano aderenti ad Assoreti: Allianz Bank, Azimut, Banca Generali, BNL-BNP Paribas Life Banker, Credem, Deutsche Bank FA, Fideuram, Fineco, Intesa Sanpaolo Private Banking (ISPB), IWBank, Mediolanum, San Paolo Invest, Widiba.
La ricerca individua tre cluster in base al modello di business:
Dalla ricerca emerge chiaramente come le banche Reti vedano aumentare la raccolta:
Di contro il patrimonio totale delle Banche Reti, nei primi sei mesi del 2020, diminuisce del -1,02%, con solo qualche player che registra un segno più.
A conservare maggiormente il patrimonio tra primo semestre 2020 e corrispettivo 2019 è il modello Digital (5,4% vs al 3,3% di raccolta netta su patrimonio totale) rispetto a quelli Advisor (3,2% vs 2,9%) e Commercial Bank (2,4% vs 4,6%).
“La nostra ricerca – spiega Maurizio Primanni, CEO Excellence – voleva verificare la reazioni delle Reti all’emergenza Covid-19. Il modello gestionale e organizzativo delle Reti si dimostra ancora una volta molto valido. Nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, oltre ad avere migliorato il dato di raccolta netta (+32%) e gestita (+40%) in modo significativo, l’analisi dei dati economici delle principali Reti (le quotate più Fideuram) ci dimostra che sono anche riuscite a migliorare il battente dei ricavi di oltre il 3%. Lo stesso confronto invece per le banche commerciali quotate segna un riscontro diverso, con i ricavi che sono diminuiti di oltre il 5%”.
“Da notare che a ciò non corrisponde un aumento degli asset in portafoglio che sono stati condizionati dal calo dei mercati indotto dalla crisi sanitaria (complessivamente -1,02%). Che cosa fare? Oltre alla definizione, sia di nuovi prodotti legati al cambiamento della domanda dei clienti, che è mutata in bisogni e richieste dopo l’avvento di Covid-19, sia di nuovi paradigmi gestionali e organizzativi, il fatto che il modello digitale-centrico tenga meglio degli altri indica che l’opzione digitale per il futuro rappresenterà sempre più spesso la stella polare da seguire.”
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