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“I due Papi” di Fernando Meirelles, regista brasiliano

Oggi per la prima volta, nella storia dell’umanità, chi è libero nel pensiero (nel senso che non si lascia condizionare da Verità scritte con l’iniziale maiuscola da uomini di Fede religiosa o da Maestri Filosofi che si ritengono in possesso di formule “salvifiche” per l’umanità) può anche comunicarlo agli altri, senza passare attraverso le “forche caudine” di un giudizio altrui. Può scrivere su un giornale on line, su Facebook, su un blog o fare film in digitale e trasmetterlo su Netflix o altre sigle dello stesso genere, senza passare attraverso “codine” società di distribuzione nelle sale cinematografiche o bigotte “censure” di Stati retrogradi.

E’ solo grazie a tale nuovo sistema di comunicazione delle immagini animate sonore che gli Italiani possono guardare sullo schermo televisivo (che ormai non è più necessariamente “piccolo”) un capolavoro come “I due Papi” di Fernando Meirelles, che dichiara espressamente di raccontare “una storia vera” con grandi inserti “documentaristici” e con l’interpretazione magistrale e stupefacente di due mostri sacri del cinema anglosassone come Jonhathan Price e Anthony Hopkins, il primo nelle vesti di Papa Francesco (Bergoglio) e il secondo in quelle di Benedetto XVI (Ratzinger).

I due papi, dal 20 dicembre su Netflix

Va detto subito che il racconto è “laico” ma che il regista e lo sceneggiatore, Anthony McCarten (che è anche l’autore di una precedente piece teatrale “The Pope”) non spingono mai sino in fondo il pedale dell’approfondimento logico e razionale dei fatti narrati (cosa che io vi prometto di fare). Ed è bene che sia così perché il racconto raggiunge certamente una platea più vasta di spettatori (rispetto ai lettori, che condivideranno le mie osservazioni).

Dunque, la storia racconta dell’incontro dei due Papi (Ratzinger e Bergoglio), delle successive dimissioni del primo e dell’elezione a Pontefice del secondo: il tutto in una cornice di immagini di straordinaria bellezza visiva e opulenza scenografica (Castel Gandolfo, Roma, Reggia di Caserta, Cappella Sistina e via dicendo). In soldoni, il film è il racconto di due “perdoni” cattolici incrociati, spogliati della loro connotazione religiosa e ricondotti all’umanissima e laica comprensione delle debolezze altrui.

Non v’è, in altre parole, l’altezzosa concessione in nome di un Dio, creduto esistente, di un “via libera” per varcare le porte del Paradiso, ma la benevola e comprensiva accettazione di un “errore”, sempre possibile in un essere umano, anche se circondato da orpelli e gratificazioni pontificali. Al momento delle prime immagini dell’incontro, lo spettatore si trova innanzi a un Ratzinger qualificato dai suoi avversari come “nazista” e accusato di essere troppo indulgente con gay e pedofili e a un Bergoglio, certamente eterosessuale, amante di donne e del tango argentino, osannato come poteva esserlo un leader comunista del bolscevismo dei tempi d’oro: cuore aperto e sanguinante; buonismo umanitario; avversione alle banche (senza nessun accenno allo IOR) considerate “affamatrici” delle persone povere e “insaziabili” nel loro desiderio di ricchezze sempre maggiori; contrarietà ai muri e propensione per i ponti e così via, proseguendo nelle giaculatorie di tutti gli “altruisti” così diffusi, secondo la gauche, nel genere umano.

Poi, però, si scopre che il filo-comunista Bergoglio è stato anche filo-fascista, con qualche “peccatuccio” sulla coscienza ai tempi della dittatura militare (come ad esempio la “sconsacrazione” ufficiale e conclamata dei suoi colleghi “gesuiti” e il massacro di molti di loro da parte dei feroci miliziani del regime). Naturalmente, il film si conclude con l’happy end che già di per sé ogni regista (non ammalato di masochismo artistico) si augura sempre di poter “firmare” per le sue opere, ma che nel caso specifico risponde alla pura e semplice realtà: I due Papi si sono abbondantemente perdonati (pure ascoltando ormai flebilmente, per loro stessa ammissione, la voce del Signore) e di comune, idilliaco accordo sono andati a fare l’uno il Papa Emerito e l’altro il Pontefice, amante di Lampedusa, co-governante dello Stato Italiano (nave senza nocchiero in gran tempesta) e probabile fautore di un ponte (…non sullo stretto di Messina ma) esteso dalle italiche coste fino all’Africa Settentrionale.

Fin qui il film che, giova ripeterlo, è un autentico capolavoro per regia, dialoghi, recitazione, ambientazione, commento musicale e quant’altro e va visto da chi non abbia idiosincrasie per il digitale e, invece, amore sviscerato per i mezzi di comunicazione tradizionali (l’elegiaco cinema nelle sale!). D’ora innanzi: il mio commento politico. Esso non ha nulla a che vedere con la grande maestria di Meirelles, di McCarten, di Anthony Hopkins e di Jonhnatan Price ma solo con la mia “fatica” (si fa per dire, perché io a scrivere mi diverto molto) “ELOGIO DEL PENSIERO LIBERO, (ora in libreria e on line).

Il regista, anche se in modo non palese, sembra volerci meravigliare raccontandoci che il filo-comunista (in Italia) Jorge Bergoglio sia stato filo-fascista (in Argentina). E’ chiaro, invece, che la cosa non è affatto sorprendente: il dialogo tra gli “assolutismi” è la cosa più naturale di questo nostro mondo. Se si è assolutisti, religiosi o filosofici non fa differenza, il colloquio diventa difficile soltanto con i “relativisti”. Sono questi a essere definiti dai detentori di asserite Verità degli insopportabili “cacadubbi”, dei disprezzabili “nichilisti” e chi più ne ha ne metta.
Se così non fosse come si potrebbe spiegare che l’Italia tutta (o quasi) “clerico-fascista con Mussolini divenne nel corso di una sola notte tutta (o quasi) “catto-comunista”, con De Gasperi e Togliatti?

Inoltre, vi sono cose che il film non dice e forse non poteva dire perché l’esito dell’azione dell’attuale Pontefice non è ancora noto. Se il Papa ritiene veramente che le Banche (lo ha detto veramente? Il film dice di sì) siano oggi i più odiosi tra i ricchi e che essi non possano entrare in Paradiso, essendo più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, perché si dovrebbe favorire la politica di Wall Street e della City che vuole imprese claudicanti (e non prospere come quelle di Bill Gates, Steve Jobs, Mark Zuckerberg e altre del digitale), bisognose di “nuovi schiavi” per pagare i ratei dei mutui contratti con Istituti di credito? Non hanno, piuttosto, ragione gli avversari di tale politica, capeggiati da Donald Trump e Boris Johnson?

Inoltre: che la Chiesa annoveri tra le file dei suoi servi un minor numero di pedofili è certamente un bene, soprattutto se indurrà le gerarchie ecclesiastiche a rivedere l’innaturale idea di “castità” e l’imposizione del “celibato clericale” ma non sarebbe anche il caso di rivedere le faccende dello IOR senza i pannicelli caldi dei Comitati di sorveglianza che lasciano sempre il tempo che trovano?

Non chiediamo un altro film a Meirelles: quello che ha girato va bene così. Ma qualche riflessione agli uomini di buona volontà: SI.

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Luigi Mazzella

- Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale - Ex Ministro per la Funzione Pubblica - Avvocato Generale dello Stato emerito - Scrittore e giornalista ATTIVITA’ SVOLTE: 1 – Direzione di pubbliche istituzioni nazionali e regionali svolta in modo autonomo: a) Commissario Straordinario alla Gestione Autonoma dei Concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 1974 al 1978 (nominato dal Ministro dello Spettacolo On. Adolfo SARTI). b) Commissario Governativo dell’Accademia Nazionale d’Arte drammatica “Silvio d’Amico” dal 1979 al 1986 (nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione Sen. Giovanni SPADOLINI). c) Commissario Straordinario dell’IDISU (poi ADISU) Università di Tor Vergata di Roma, dal 1993 al 1997, nominato dalla Regione Lazio. d) Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Nazionale del Lavoro – Sezione Autonoma di Credito Cinematografico (SACC) dal 1984 al 1990. e) Vice Presidente del Consiglio Direttivo dell’Accademia Filarmonica Romana, plurisecolare istituzione musicale di rilevanza nazionale. f) Membro del Consiglio Direttivo dell’Ente Autonomo “La Biennale di Venezia” per due mandati consecutivi. 2 – Incarichi direttivi in Gabinetti Ministeriali: a) Vice Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1970 al 1973 (Vice Capo di Gabinetto). b) Ministero dei lavori pubblici dal 1973 al 1975 (Capo dell’Ufficio Legislativo). c) Ministero della difesa dal 1979 al 1983 (Consigliere Giuridico del Ministro). d) Ministero per il turismo e lo spettacolo dal 1983 al 1985 (Capo di Gabinetto). e) Ministero dell’ambiente dal 1986 al 1987 (Capo di Gabinetto) f) Ministero delle aree urbane dal 1987 al 1993 (Capo di Gabinetto). 3 – Attività svolte in organismi internazionali e altri organismi interni: a) Membro del Comitato per i Pubblici Appalti della allora CEE a Bruxelles dal 1973 al 1975. b) Membro del Comitato Giuridico dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO-OACI) a Montreal dal 1983 al 1985. c) Membro del Comitato per gli Affari Urbani dell’OCSE a Parigi dal 1987 al 1993. d) Membro della delegazione della Cassa per il Mezzogiorno dal 1973 al 1975. e) Membro del Consiglio Superiore delle Forze Armate dal 1981 al 2002. f) Membro del Consiglio di Amministrazione dei Monopoli di Stato. g) Giudice della Commissione Tributaria Centrale dal 1992 al 2002. 4 – Attività ulteriori: a) Presidente o Membro di Commissioni di studio istituite dalla Pubblica Amministrazione (Commissione Giannini per il riordino delle forze armate, Commissione per la rilocalizzazione dei Ministeri in Roma Capitale ed altre). b) Presidente o Membro di commissioni di esame (Avvocatura dello Stato, INPS ed altre). c) Autore di saggi ed articoli su riviste giuridiche (Rassegna dell’Avvocatura dello Stato e numerose altre) e su riviste di studi politici e di cultura (“Specchio Economico”, “Politica e Mezzogiorno” “Minerva” ed altre). d) E’ iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti (Ordine interregionale del Lazio e del Molise) dal 1992. 5 – Onorificenze: a) Cavaliere di Gran Croce – Ordine al Merito della Repubblica Italiana – data di conferimento 28 gennaio 2002 b) Cavaliere di Gran Croce al Merito dell’Ordine Sovrano Militare di Malta c) Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana. d) Salernitano illustre – Camera di Commercio di Salerno e) Cittadino Onorario di Eboli - Amministrazione Comunale f) Insignito del Premio Capalbio “per lo stile nel Governo” 6 – Autore di libri: A) SAGGI SOCIO-POLITICI 1. "Cinquanta proposte di buon governo” - Marsilio Editore - 1992; 2. “L’irresistibile vento dell’ovest” - Menzione speciale al Premio Internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti”; Minerva Editrice - 2001; 3. “Recondite armonie di riforme diverse” - Premio Presidente Provincia Salerno al premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” - Maggioli Editore - 2004; 4. “Le utopie possibili. Bel Paese e Buon Governo” - Premio alla carriera al Premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” 2005 - Maggioli Editore - 2005; 5. “Le probabilità ragionevoli” - 2006; 6. “La passione della ragione” - Avagliano Editore - 2008; 7. “Dall’impegno al distacco” - Avagliano Editore - 2007; 8. “Casta Italia” - Avagliano Editore - 2009; 9. “Nessun dorma” - Avagliano Editore - 2010; 10. “Le luci spente dell’illuminismo” - Avagliano Editore - 2010; 11. “La forza e la frode” –Avagliano Editore 2012 12. “Il dispotismo indulgente” – Avagliano Editore - 2013 13. “EUROCRASH – Cinquanta ipotesi d’incerto futuro” – Curcio Editore 2014 14. “Debole di costituzione” – Editore Mondadori 2014 15. “Europa mia, benché il parlar sia indarno” Avagliano Editore, 2017 16. " Il decennio nero degli Italiani – Dal Porcellum al Rosatellum – Avagliano 2018 17. "Elogio del pensiero libero – Genesi Editrice 2019 B) SAGGI CINEMATOGRAFICI 18. “Il bello nel cinema” - Saggi di estetica cinematografica - Seam Editrice - 2000; 19. “Il Leone e gli Oscar” - Saggi di estetica cinematografica - Eagle Pictures editrice - 2001; 20, “Fermo immagine” - Saggi di estetica cinematografica- Premio al Festival Cinematografico di Salerno - Minerva editrice - 2001; 21. “Il cinema tra irrisione e riflessione” – critiche cinematografiche -Avagliano Editore, 2011. 22. “Voce fuori campo” – critiche cinematografiche – Avagliano Editore 2014. 23. “L’Orso e la Palma” – Istituto culturale del Mezzogiorno. 217 24. “50 film da rivedere” – Istituto Culturale del Mezzogiorno - 2018 25. "Federico Fellini- realista e visionario – Ist.Cult.Mezzogiorno 2019 C) NARRATIVA E POESIA 26. “Un gioco malandrino di finestre e balconi” - Romanzo - Premio Speciale Grinzane Cavour Cesare Pavese - Avagliano Editore - 2006; 27. “Il Chiodo nella sabbia” - Romanzo – Menzione speciale al Premio Roma - Avagliano Editore - 2008; 28. “La baia del dubbio” - Romanzo – Premio per la narrativa del Centro di psicologia Salvatore Valitutti di Salerno - Avagliano Editore - 2009; 29. “La verità dietro l’angolo – Romanzo – Premio speciale Capri 2011 - Avagliano Editore - 2011 30. “I pazzi e le smorfie” – Versi e Aforismi – 3 Edizione - Genesi Editrice 2011 31. “La Grimpeuse – Confessioni di una rampante” – Genesi editrice - 2013 32. “Grigio senza sfumature” – Romanzo – Avagliano Editore 2014 33. “ In fuga dall’intimità” – Romanzo – Avagliano Editore 2015. 34. “Canzoniere satirico” – Versi e Aforismi – Genesi Editrice 2015. 35. “Vissi d’arte” – Romanzo – Avagliano Editore 2018 36. “Fake-off” – Romanzo – Avagliano Editore 2919 37. “Tutti promossi a fine-anno” 38. “L’albero dell’ignoranza” Romanzo (in prep.)

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