Brava gente

Il governo giallo-verde guida il Pendolino

Mentre il Ministro Toninelli indaga sulla larghezza dei buchi TAV…

Il primo treno ad alta velocità aveva il carrello delle ruote ad assetto variabile: il bilanciamento del treno lanciato alle forti velocità allora consentito variava in modo da poter affrontare le curve senza uscire dai binari.

Il governo giallo-verde, forse memore di quella esperienza, per ottenere la firma di Mattarella al disegno di legge di Bilancio ha inventato la nuova finanziaria “modello pendolino”: nel disegno di legge è indicato solo l’ammontare dei fondi destinati ai singoli provvedimenti che saranno adottati in futuro se e quando l’andamento del deficit consentirà di spendere effettivamente il denaro stanziato in quei fondi. In altri termini reddito di cittadinanza e pensioni a quota 100 restano congelati: se ne parlerà il prossimo anno e la relativa spesa sarà quella consentita dalle disponibilità finanziarie entro il tetto massimo dei relativi fondo. Agli elettori leghisti e pentastellati nessuno ha spiegato che forse otterranno qualcosa di quanto promesso ma certamente non tutto e non è detto quando.

Pendolino è il nome brevettato che definisce il tipo di treno, ad assetto variabile, progettato dalla FIAT Ferroviaria. Photo credit: FS

In realtà i conti della manovra non tornano ma è solo una apparenza in quanto, in base alla nuova aritmetica giallo-verde 2+2 non fa necessariamente 4, ma 3 o 5 o 1.200, a seconda della volontà politica che spetta agli organi di governo ed alla sua maggioranza esprimere.

Come mai nè Salvini nè Di Maio, tanto prodighi in fatto di promesse, non hanno spiegato bene agli italiani questa novità della “manovra pendolino”? Conte, il Presidente ombra, continua a parlare, parlare, parlare, ma della questione si guarda bene di accennare. Coloro che avevano già pronta la domanda per la richiesta del reddito di cittadinanza la possono riporre nel cassetto, così come coloro che erano pronti ad andare in pensione con la famosa quota 100. Grandi brindisi invece in casa dei grandi evasori fiscali, compresi coloro che avevano trasferito ingenti capitali all’estero, un bel condono in Italia non si nega mai a nessuno.

Il Paese, come dimostrano tutti gli indicatori economici, sta andando a picco, mentre i governanti parlano, parlano, parlano, dicendo le cose più strane: l’ultima è quella dell’amato Ministro Toninelli, che ha scoperto che i buchi fatti nelle montagne per realizzare la TAV (ferrovia ad alta velocità Torino-Lione) sono più grandi di quanto stabilito, con conseguente aggravio dei costi che, stando così le cose sarà necessario ripensare, con riferimento alla realizzazione di tutta l’opera, pagando penali che a suo avviso non dovrebbero raggiungere i 2 miliardi, senza precisare però se sarà lui a pagare il conto finale.

Toninelli diventerà certamente presidente del consiglio di un prossimo governo pentastellato: sta dimostrando di avere tutti i requisiti richiesti.

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Mario Pacelli

Mario Pacelli è stato docente di Diritto pubblico nell'Università di Roma La Sapienza, per lunghi anni funzionario della Camera dei deputati. Ha scritto numerosi studi di storia parlamentare, tra cui Le radici di Montecitorio (1984), Bella gente (1992), Interno Montecitorio (2000), Il colle più alto (2017). Ha collaborato con il «Corriere della Sera» e «Il Messaggero».

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