di Giampaolo Sodano ed Alessandro Angelelli
La fruizione di contenuti video online è esplosa da qualche anno, ma negli ultimi 6 mesi sembra non esserci più alcun dubbio. La guerra tra i social network si combatte su questo terreno: ha iniziato YouTube, ha “inseguito” Facebook, poi Instagram, Twitter, TikTok, finanche LinkedIn si è dovuto adeguare (introducendo la funzione Live).
Sono talmente tanti i video in Rete che qualcuno inizia a pensare che siamo già vicini al punto di saturazione. Come distinguersi da una concorrenza sempre più agguerrita che, grazie alla tecnologia (capacità tecnico/realizzative impensabili fino a qualche anno fa) riesce a realizzare dei video fighissimi? Con il cervello. No, non è una battuta, dobbiamo puntare a stimolare quello!
Dal punto di vista del marketing il nuovo spot TIM è a dir poco entusiasmante. Qual è l’intuizione? Puntare ai sentimenti (emotional marketing direbbero quelli bravi), facendo leva su di un aspetto insito nell’essere umano: l’emotività, il coinvolgimento, l’empatia. Ciò che ci tocca rimane nelle nostre teste. Siamo esseri emotivi, reagiamo ai sentimenti. Hanno puntato sul cervello e sono riusciti alla grande!
In questo contesto è la storia ad avere la meglio sulle informazioni di prodotto, sul brand, che diventano questione secondaria. Queste le possiamo trovare in Rete (si sempre lei…) in ogni momento, con estrema facilità e con il massimo dettaglio.
Nello spot TIM in 60 secondi i primi 52 sono di pura emozione: nessun testo, nessun logo, nessun prodotto (è vero si intravede qualche telefono, ma è parte integrante del racconto e non “interrompe”, al limite amplifica il ricordo). Solo negli ultimi 8 secondi compaiono in rapida successione tutti i loghi dell’azienda, in una carrellata che ci aiuta a ricordare chi eravamo, da dove siamo partiti, il viaggio che abbiamo fatto insieme, dove vogliamo arrivare. Ogni spettatore proverà un’emozione diversa, ma sicuramente (sta proprio lì il “trucco”) ne proverà una, e non la dimenticherà…
Chi ama, ama se stesso come ciò che gli è prossimo che diventa l’immagine di se. E’ molto più che ammirare il volto di un bambino o un panorama del Bel Paese: il modo giusto è conservare la nostra memoria. Viviamo un tempo difficile pieno di incognite, il modo migliore per superarlo è ricordare la nostra storia e raccontare la nuova comunicazione.
L’importanza sociale ed economica del nostro patrimonio: dai tralicci alla cabina telefonica, dalla centralinista all’operaio, dal lavoro manuale alla tecnologia virtuale fino alle arti, il patrimonio culturale dell’Italia è il cuore pulsante dell’identità e della memoria collettiva dei suoi cittadini, fonte di crescita economica e occupazione, determinante per gli scambi con il mondo. La TIM ha utilizzato il suo patrimonio culturale e tecnologico per raccontare l’identità nazionale e valorizzarla, con un linguaggio innovativo, semplice e diretto che ci invita a ‘fare’ economia: lavoro, competizione e sviluppo, insomma l’Italia di oggi e di domani. Grazie TIM.
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