Il Club del Libro

Intervista a Paolo Gallo, autore del libro “The seven games of leadership”

Quella che segue è l’intervista a Paolo Gallo, autore del libro “The seven games of leadership”, realizzata per il gruppo Linkedin Il Club del Libro.

Club: Innanzitutto grazie per aver accettato questa intervista per il gruppo Linkedin Il Club del Libro.

PG: Ma innanzitutto grazie per avermi invitato ne sono molto felice quindi grazie Roberto.

Club: Per chi non conoscesse Paolo Gallo puoi descrivere con the parole chi sei e cosa fai? 

PG: Io cerco di aiutare le persone e le organizzazioni attraverso le attività che faccio che possono essere da scrittore, da giornalista piuttosto che da insegnante o da coach o da public speaking. Il mio obiettivo è quello di aiutare le persone e le organizzazioni a crescere professionalmente ma anche personalmente.

Club: Quali sono gli obiettivi che ti sei proposto con il libro?

PG: L’obiettivo che mi sono proposto con il mio libro è quello di dare un pathway, una sorta di cammino e degli steps sequenziali che aiutino le persone a riflettere sulla loro crescita personale, non soltanto professionale; forse questa è la differenza con il libro precedente “LA BUSSOLA DEL SUCCESSO”. 

Club:In che cosa si differenzia dai molti libri che escono su questo tema? 

PG: la tua domanda è molto pertinente e intelligente. Io ho letto non so quante centinaia di libri e di articoli sulla leadership e sostanzialmente ci sono due tipologie di libri o comunque di approcci: 

  • un approccio è quello che dice che cosa il leader deve fare e quindi un po’ come job description che dice “un leader deve fare questo deve fare quest’altro.” Le liste sono molto lunghe e anche alle volte difficili da riconciliare, perché il to do list è quasi impossibile;
  • un’altra tipologia di libri è quello che dice “il leader deve essere così.” E quindi si riferisce più alle qualità umane, alle modalità di comportamento, di engagement relazionale e quindi una scuola forse più umanistica rispetto alla prima che è più meccanicistica;
  • Io invece metto un’enfasi su un altro casa che come leader deve crescere come persona. E quindi è legato alla crescita umana dei leaders. Questa dal mio libro con quelli degli altri.

Club: Per chi non avesse già letto “La bussola del successo” il tuo nuovo libro è un proseguimento di quel percorso e quindi sarebbe consigliabile leggere prima LA BUSSOLA  oppure sono sostanzialmente indipendenti?

PG: LA BUSSOLA DEL SUCCESSO è un libro che aiuta le persone a capirsi, a capire qual’è il tipo di lavoro che dovrebbero fare e soprattutto il tipo di organizzazione in cui dovrebbero essere quindi insisto molto sul concetto valoriale che i valori di questa azienda devono essere compatibili con i propri. 

La lettura di questo libro, in inglese tradotto The Compass and the Radar – e tradotto anche in altre otto lingue – non è propedeutica a quella di THE SEVEN GAMES OF LEADERSHIP, però credo che la lettura di questi due libri possa dare delle chiavi di lettura molto interessanti sia da un punto di vista professionale, LA BUSSOLA DEL SUCCESSO, che dal punto di vista personale, THE SEVEN GAMES OF LEADERSHIP. 

Club: A chi si rivolge ovvero a chi è consigliata la lettura di “The 7 Games of Leadership”?

PG: A chi è consigliata la lettura di THE SEVEN GAMES OF LEADERSHIP? Io direi a tutte le persone che sono interessate a riflettere sulla propria personale, quindi non mi riferisco a prendere un impiegato per farlo diventare dirigente; mi riferisco a parlare a una persona che sia seriamente e genuinamente e sinceramente interessata a riflettere sul crescere come individuo attraverso un percorso a fasi che poi descrivo all’interno del libro.

Club: I Sette Giochi di Leadership, o fasi di sviluppo personale e professionale di cui parli nel libro, sono uno in sequenza all’altro ovvero bisogna affrontare e padroneggiare prima uno poi gli altri a seguire come a salire una scala professionale o ci si può trovare ad affrontare questi Giochi in ordine sparso o anche più di uno contemporaneamente?

PG: Dunque, i temi affrontati nel libro, questi seven steps, questi Seven Games di cui io parlo sono sequenziali quindi uno non può iniziare dal quinto piano, ma deve iniziare dal primo piano.

È anche vero che, all’interno della propria crescita e delle proprie riflessioni, ci sono dei momenti in cui è opportuno riflettere se le scelte fatte inizialmente siano ancora congruenti a quelle che si vuol fare in futuro. 

In altre parole, se certe scelte che tu hai fatto quando avevi 25-26 anni, insomma alla fine dell’università o magari in altro periodo di studi, siano ancora rilevanti quando magari ne hai 50 o 55. Quindi ci sono dei momenti in cui ritornare indietro nel proprio cammino aiuta per trovare la direzione giusta. 

Club: Quando parli di carriera quanto sono importanti i valori e lo scopo propri di ciascuna persona? 

PG: Quando parli di carriera quanto sono importanti i valori, lo scopo di ciascuno? Beh, continuo a pensare che lo scopo e i valori sono fondamentali, perché il lavoro che uno fa non può essere semplicemente delegato agli aspetti tecnici o organizzativi, stipendi, ecc, ma deve essere anche un sistema valoriale molto importante. 

Nel libro parlo della differenza tra missionari e mercenari senza dare alcuna connotazione religiosa, ovviamente. I missionari sono persone che credono fermamente alla missione dell’organizzazione e quindi al ruolo che loro ricoprono; i mercenari invece hanno un’agenda sostanzialmente individuale in cui il loro obiettivo è la massimizzazione della loro visibilità, della loro carriera e del loro stipendio quindi con delle dimensioni molto più individuali, molto poco sociali. 

Club: Come definiresti “The Seven Games of Leadership”? Da quello che ci siamo detti mi viene in mente la definizione di “scatola degli attrezzi”, una scatola degli attrezzi fornita anche di alcuni consigli pratici, un po’ come avevi fatto con “LA BUSSOLA DEL SUCCESSO”. Cosa ne pensi di questa definizione,  ti ci ritrovi? 

PG: Come definiresti SEVEN GAMES OF LEADERSHIP? LA BUSSOLA DEL SUCCESSO sono d’accordo possa essere vista come una “scatola degli attrezzi” quindi una serie di strumenti che ti permettono di districarti e di capire meglio il tuo percorso professionale. 

Questo invece più che una scatola degli attrezzi la vedo più come una mappa che ti aiuta a capire dove sei all’interno del tuo cammino, quindi il mio obiettivo quando una persona leggerà questo libro è di aiutarla a capire in che punto si trovi del suo cammino ed a che punto è arrivata e questo permette di capire come sbloccare e come continuare il proprio cammino nella crescita professionale, quindi ci sono ovviamente degli strumenti, ma gli strumenti sono molto legati al momento e al punto in cui ci si trova nel proprio viaggio..

Io penso che questo libro possa essere oggettivamente utile a tutti, non necessariamente soltanto ai dirigenti o comunque delle persone che lavorano in un’azienda. L’ho scritto legato a queste migliaia e migliaia di interviste che ho fatto con centinaia di candidati e a queste migliaia di ore di coaching che ha avuto con tantissimi executive in giro per il mondo paesi di tante culture mi hanno fatto capire che ci sono dei temi che emergono con una certa costanza e chiarezza e quindi spero e credo di di poter dare attraverso questo libro al lettore delle strumenti utili per la propria crescita. Quindi ringrazio per l’attenzione, ringrazio Roberto avermi ospitato.

Grazie a te Paolo per la disponibilità.

Condividi
Roberto Borgia

Sono un convinto sostenitore dell'apprendimento continuo. Leggere libri aiuta ad allargare i propri orizzonti, ricaricarsi e rifocalizzarsi, dare impulso alla propria carriera. Forse è per questo che a gennaio 2022 ho aperto il gruppo LinkedIn “Il Club del Libro”. Propongo letture ed aperitivi letterari. Se siete quà sapete già che mi chiamo Roberto Borgia, del ramo povero della famiglia, quindi vi racconto qualcosa di più. Sono cresciuto in una casa piena di libri e sarà per questo che adoro le biblioteche ma soprattutto le librerie, girare fra gli scaffali e i ripiani pieni di libri, sfogliarli, respirarli. Sono figlio di due ex camperisti con la passione per i viaggi. Sarà per questo che ho scelto una professione che mi portasse a girare, incontrare persone di paesi diversi, conoscerne le tradizioni, la cultura. La curiosità stimolata dai viaggi e dalle letture ha aiutato. L'essere curioso mi porta ad informarmi sulle novità, a trovare strade diverse per fare le cose e a capire, anche per sommi capi, come funzionano le cose. Fare le cose come le abbiamo sempre fatte non fa per me. Leggere mi rilassa, mi rende "pieno", mi fa "viaggiare con la mente". Ho scoperto che il libro è uno strumento potentissimo di condivisione, di socialità, e sapere che un mio commento o una mia recensione faccia sì che un libro venga letto, ancor più se da una persona che da un po' non leggeva, mi da una scarica di felicità (altro che dopamina) che non ha paragoni. Da qualche anno ho poi sviluppato una passione per il marketing e la comunicazione che mi hanno portato a ricoprire il ruolo di responsabile marketing in Maspero Elevatori S.p.A. Faccio parte della community di WomenX Impact, una community veramente inclusiva edinamica, mossa dagli obiettivi, che condivido, della parità di genere, dell'inclusione, del women empowerment.

Pubblicato da
Tag: leadership

Ultimi articoli

Frontiera, un libro di Francesco Costa

Il consiglio di lettura di oggi è “Frontiera” di Francesco Costa,《un libro frastagliato e non…

4 Novembre 2024

L’arte della sicurezza in auto Sistemi di protezione passiva e attiva

Le auto moderne sono dotate di una serie di sistemi volti a proteggere il conducente…

25 Ottobre 2024

L’almanacco di Naval Ravikant

L’almanacco di Naval Ravikant è una raccolta dei pensieri, dei twits, delle interviste dell’autore incastonate…

9 Ottobre 2024

Intervista a Greg Hoffman

Greg Hoffman è un brand leader a livello globale, ex Chief Marketing Officer di NIKE,…

9 Ottobre 2024

AI ultima frontiera: ChatGPT 4o with canvas

Avete mai immaginato un'interazione con l'AI ancora più intuitiva e creativa? ChatGPT 4o, ora nella…

9 Ottobre 2024

La strategia LinkedIn più sottovalutata dalle aziende è formare i dipendenti

Si, hai letto bene, la strategia LinkedIn più sottovalutata dalle aziende è formare i dipendenti.…

9 Ottobre 2024