L’ho pronunciata anch’io in alcune situazioni ma quando me la sono sentita dire ho capito che è una frase subdola e portatrice di un meta-messaggio negativo.
Dire a un potenziale cliente: “E’ contro il mio interesse ma ti consiglio una consulenza diversa da quella che mi stai chiedendo” o “è contro il mio interesse ma ti suggerisco questo altro professionista” o ancora “è contro il mio interesse ma secondo me non hai bisogno del mio servizio”.
Tutte queste frasi hanno in comune un messaggio: l’interesse del cliente non coincide con il mio, volendo potrei fare il mio interesse ma siccome sono una brava persona eviterò di approfittarmi.
Chiariamoci: ci sta che io abbia degli interessi, tipo di fatturare attraverso i miei servizi, ma come professionista è anche mio interesse lavorare in modo etico e rendermi credibile.
Rendersi credibili evidenziando che non si intende fregare il cliente è controproducente e alimenta una visione poco etica del lavoro, quella per cui, da cliente, ti chiederai sempre quanto il tuo fornitore o consulente stia pensando più ai suoi che ai tuoi interessi.
Suggerisco una formulazione diversa: “Nel tuo interesse ti consiglio di valutare quest’altra consulenza”, “credo che quel professionista sia migliore per quello che mi stai chiedendo”.
Sono anni che faccio dei passi indietro quando so di non poter dare la risposta migliore al mio cliente e non è mai stato contro i miei interessi, anzi. E la mia comunicazione si rende sempre coerente con le mie scelte.
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