Ciao, mi presento,
sono Mariagrazia, ho 46 anni sono nata nel mese più bello dell’anno (e qui lascio decidere voi, perché tanto ognuno avrà il suo) ho due figlie, Allegra ed Emma, due bassotti, Romeo e Ugo e un ex marito.
Credo di essere una persona come tante, vorrei una casa al mare, una in montagna, viaggiare almeno una volta al mese, mangiare senza ingrassare ed essere felice, spudoratamente felice. Ma, come la maggior parte di voi, ho una casa sola, faccio qualche viaggetto ogni tanto, quando mangio ingrasso e sono solo felice, per lo “spudoratamente” ci sto lavorando.
P.S. Da oggi scriverò su questo magnifico giornale nella rubrica che mi è stata affidata, ora, secondo me, o sono stanchi e vogliono chiudere di già questa testata giornalistica oppure, forse, ciò che scriverò potrà strapparvi un sorriso o una riflessione, per me è già un successo.
Ah dimenticavo il nome della rubrica è “Che poi, detto tra noi…”
Cosa scrivere come prima volta nella mia rubrica, sono donna avrei potuto parlare d’amore e lo farò prossimamente, di figli, di uomini, uuuh figuratevi se non parlerò di uomini, ma credo che in questo momento con la prova costume alle porte abbiamo bisogno di soluzioni, ed io, proprio oggi, ne ho trovata una.
Negozio d’abbigliamento, entro e mi faccio un giro.
Un jeans su un manichino colpisce la mia attenzione, la commessa capisce il mio interesse e si avvicina:
– “Lo vuole provare?”
– “Si grazie”
– “Taglia?”
E la vedo io lei, taglia extrastronza che vorrebbe rifilarmi una M tendente ad L, ma non ti darò mai questa soddisfazione, quindi sicura dico:
– “Una S per favore”
Mi guarda e fa:
– “Sa, non calzano molto” cercando di insinuarmi il dubbio.
– “Una S” guardandola negli occhi senza possibilità di appello!
Prendo i pantaloni senza abbassare lo sguardo, ed entro nel camerino… Dio santo, qui non ci entro neanche se mi sciolgo nell’acido! Ma non posso darla vinta a quella extrasmall là fuori.
Inizio a calzare i jeans come fossero Collant… e, muovendomi come Celentano in Prisencolinensinainciusol, riesco ad infilarli.
Ok, ora bisogna abbottonare.
Intanto:
– “Tutto bene? Come le vanno?”
– (…maledetta ti immagino con quella faccia compiaciuta!! Ma io esco, e ti ci lego al palo della luce coi jeans) “Tutto bene!!! Un minutino e arrivo!”
Adesso voi vi abbottonate o vi strappo, vi distruggo!!!! E dopo aver smesso di respirare, riesco a chiudere il bottone. Esco dal camerino come Russel Crowe ne Il Gladiatore, mi rilasso, ho vinto.
Mi rilasso troppo, il bottone cede… traditore!! Lei mi guarda e non dice nulla.
A quel punto mi gioco la carta che ci saremmo giocate tutte: “Il lattosio, sono intollerante al lattosio, e appena mangio qualcosa che lo contiene mi gonfio… ma tra poco passa… LI PRENDO… (stronza)!!!!
Quindi Signore care, date colpa al lattosio, al glutine, alla gastrite che vi ha fatto venire vostro marito, ma mai, mai abbattersi. Che poi, detto tra noi… siamo belle, sempre!
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