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Le verità sulle accuse a Cuomo

E ora come la mettiamo? O meglio, come la metto? Dopo aver contribuito a far assegnare un Emmy (il prestigioso premio dell’Accademia Televisiva Usa) al governatore dello stato di New York Andrew Cuomo per i suoi aggiornamenti quotidiani sulla pandemia (trasmessi in tutti gli Usa ed anche all’estero), eccolo accusato di molestie sessuali e di scorrettezze nella gestione della pandemia, il che mi preoccupa conoscendo la natura politica “aggressiva” del Governatore democratico, a suo tempo ritenuta ideale per controbattere al super aggressivo presidente Donald Trump.

La prima accusa rivolta a Cuomo é quella di aver fatto trasferire dagli ospedali alle case di riposo molti anziani malati di COVID, con il consequente decesso di molti.

La seconda accusa é di aver nascosto i veri dati dei decessi avvenuti nelle case di riposo (8.505 dichiarati, invece che 12.743).

La terza accusa riguarda avances sessuali e proviene da tre donne, di cui due sue ex assistenti: Lindsey Boylan dice che Cuomo l’ha baciata senza il suo consenso, Charlotte Bennett lo accusa di averle fatto domande sconvenienti. Boylan ora é candidata alla presidenza del quartiere di Manhattan a New York. Bennett era giá stata vittima di molestie sessuali in passato, pertanto molto suscettibile a qualsiasi forma di scorrettezza. La terza donna, Anna Ruch, una conoscente di Cuomo, lo accusa di averle chiesto se poteva baciarla.

A diffondere tutte queste accuse sono principalmente i media conservatori di Rupert Murdoch (“NY Post”, “The Wall Strett Journal” e la rete Tv FOX News), ma anche alcuni democratici che vogliono saldare i conti con Cuomo, come il deputato (assemblyman) dello stato di New York, Ron Kim, ed il sindaco di New York City, Bill De Blasio. Kim é stato sempre un critico di Cuomo ed é ora un possibile candidato a Governatore, come pure lo é De Blasio.

Per quanto riguarda Bennett, lo stesso Cuomo ha richiesto un’indagine indipendente, mentre per Boylan il racconto é stato negato da quattro “staffer” di Cuomo. Cuomo si é scusato con le sue due ex assistenti per essere stato “poco delicato” ed ha accettato di essere investigato indipendentemente. Ora i suoi sostenitori aspettano i risultati con ansia.

La parte politicamente piú danneggiante per Cuomo potrebbe essere invece l’accusa di aver preso decisioni sbagliate riguardo ai malati COVID e non essere stato trasparente circa i danni causati dalla pandemia, specialmente per un personaggio salito alla ribalta nazionale ed internazionale proprio per le sue misure anti-COVID.

Come in tutti i casi del genere, esistono due versioni dei fatti, e per cercare di arrivare alla versione piú probabile, mi sono affidato all’analisi indipendente di “PolitiFact e Kaiser Health News” della Kaiser Family Foundation, con sede a San Francisco, in California, che riassume cosí la questione: “We rate this Mostly False” (La classifichiamo per lo piú falsa). Ed ecco la motivazione: “Tra il 25 marzo e l’8 maggio 2020, nello stato di New York, 6.326 pazienti positivi al COVID sono stati ricoverati in case di riposo per anziani. Ma la direttiva di Cuomo non ‘obbligava’ le case di riposo ad accettare pazienti con il COVID. Sono state le residenze per anziani ad interpretarle in questo senso. Cuomo aveva spiegato che stava semplicemente seguendo la guida del Center for Disease Control and Prevention del governo federale. Questa affermazione, comunque, non é accurata. Ció che é veramente successo é che agli albori del COVID, quando New York era l’epicentro della pandemia e più di mille persone venivano ricoverate ogni giorno, c’era il vero timore che gli ospedali non sarebbero stati in grado di accogliere l’afflusso di pazienti gravemente malati. Trasportare le persone dagli ospedali nelle case di riposo è stata una strategia per aiutare gli ospedali a soddisfare queste esigenze. Sebbene le case di riposo sentissero la pressione per accettare pazienti con il COVID, non furono effettivamente costrette a farlo. Le normative statali richiedono che le case di riposo accettino i pazienti solo se possono prendersi cura di loro, e quindi avrebbero potuto rifiutarli”.

Quanto all’accusa di aver nascosto i dati sui decessi, l’amministrazione Cuomo ha spiegato che, in un clima rovente come quelle delle ultime elezioni presidenziali in cui la stessa democrazia era in pericolo, si é scelto di non rivelarli per non farli strumentalizzare contro l’allora candidato democratico Joe Biden.

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Dom Serafini

Domenico (Dom) Serafini, di Giulianova risiede a New York City ed è
il fondatore, editore e direttore del mensile “VideoAge” e del quotidiano fieristico VideoAge Daily", rivolti ai principali mercati televisivi e cinematografici internazionali. Dopo il diploma di perito industriale, a 18 anni va a continuare gli studi negli Usa e, per finanziarsi, dal 1968 al ’78 ha lavorato come freelance per una decina di riviste in Italia e negli Usa; ottenuta la licenza Fcc di operatore radio, lavora come dj per tre stazioni radio e produce programmi televisivi nel Long Island, NY. Nel 1979 viene nominato direttore della rivista “Television/Radio Age International” di New York City e nell’81 fonda il mensile “VideoAge”. Negli anni successivi crea altre riviste in Spagna, Francia e Italia. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su “Il Sole 24 Ore”, poi su “Il Corriere Adriatico” e riviste di settore come “Pubblicità Italia”, “Cinema &Video” e “Millecanali”. Attualmente collabora con “Il Messaggero” di Roma, con “L’Italo-Americano” di Los Angeles”, “Il Cittadino Canadese” di Montreal ed é opinionista del quotidiano “AmericaOggi” di New York. Ha pubblicato numerosi volumi principalmente sui temi dei media e delle comunicazioni, tra cui “La Televisione via Internet” nel 1999. Dal 2002 al 2005, è stato consulente del Ministro delle Comunicazioni italiano nel settore audiovisivo e televisivo internazionale.

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