martedi

Michael Samuel Lucifer Vandorpe

Quest’oggi parliamo dell’artista belga Michael Samuel Lucifer Vandorpe che attraverso la sua ricerca artistica ci conduce nel territorio dell’astrazione geometrica riuscendo tuttavia, ed è questo il punto maggiormente interessante, a delineare un percorso nuovo e personale.

Una stesura ad olio a strati con conseguenti effetti ottici armoniosi e di forte impatto visivo. Opere per lo più di medie e grandi dimensioni in cui linee verticali ed orizzontali s’intersecano, tasselli di colore si intervallano con conseguente alternarsi sulla tela di pieni e vuoti, velature opache ed in trasparenza creano un effetto stratificato e materico. Attraverso un ritmo cadenzato, la ripetizione di un medesimo tono cromatico ed una incisiva componente intellettuale Vandorpe porta all’estrema sintesi un concetto. Con rigore e compendio attraverso la non rappresentazione della realtà stessa ne analizza, in chiave filosofica, aspetti e declinazioni.

L’opera che propongo per raccontarvi la sua pittura s’intitola “Enter the sanatorium”.

Enter the sanatorium

Concepita nel pieno del periodo del lockdown sintetizza sulla tela la sovrapposizione delle immagini ripetute mostrate ed abusate dai media per raccontare al mondo la degenza durante la diffusione del Covid 19. Lunghi corridoi, finestre, varchi ospedalieri bruciati nella nostra retina trovano, nel gate d’ingresso sintetizzato da Vandorpe, un confine da evadere. In veduta frontale il dipinto suggerisce un cancello d’ingresso verso l’ignoto e che grazie alle cromie adottate ed alla diffusione omogenea della luce esprime una apparente e maestosa quiete. Interessante l’effetto ottico ed il conseguente movimento che dal centro del lavoro conducono l’occhio dello spettatore in più punti per poi concludersi nella griglia tonale del verde che conferisce ordine ed armonia all’intero quadro.

Tecnica: olio su tela, dimensione 120 x 160 cm.

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Rossella Savarese

Da sempre appassionata di arti visive, cinema e teatro, si diploma presso l'Istituto Statale d'Arte di Sorrento “Francesco Grandi”, proseguendo il percorso di studi all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove nel 2004 consegue la laurea in Conservazione dei Beni Culturali, incentrandosi sul settore contemporaneo. Discute una tesi sull'importanza dell'attività di Peggy Guggenheim quale ponte di collegamento tra l'arte dei paesi europei e quelli extraeuropei. Si susseguono esperienze nel settore dell'arte contemporanea, ricopre ruoli manageriali presso gallerie di arte contemporanea di respiro internazionale, quali la Miart Gallery con sede in Via Brera a Milano, occupandosi altresì delle relazioni estere e della curatela di mostre. Partecipa a diversi eventi fieristici dedicati, tra i quali Miart a Milano e Kunstart a Bolzano. Nel 2011 partecipa alla rassegna “Valore Donna”, alla Pinacoteca di Positano (Sa), con un intervento “Come leggere un'opera d'arte”. Nel 2012 è autrice del catalogo “Antonio Di Viccaro - Paesaggi italiani”, edito da Iemme Edizioni, in coedizione con Mondo Arte, magazine per il quale cura più interventi. Nel 2014 partecipa come relatrice alla conferenza in lingua inglese “La transavanguardia italiana”, tenutasi a Bruxelles e dove, con il patrocinio dell'Istituto di Cultura Italiana, organizza una collettiva di artisti italiani. Socio fondatore dell'Associazione Culturale Syart, nel 2018 è curatrice del "SyArt Sorrento Festival” evento che si svolge, a cadenza annuale, nella prestigiosa Villa Fiorentino, sede della Fondazione Sorrento. Nello stesso anno inaugura la SyArt Gallery dedicata all'arte contemporanea e situata a pochi passi dalla dimora storica di Torquato Tasso, nel cuore di Sorrento. La sua attività di art curator prosegue in Italia ed all'estero.

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