Il nostro appuntamento settimanale ci vede in compagnia di un artista poliedrico e singolare: Monk Vince Sangiorgio.
Origini siciliane, nasce nel 1958 a Biancavilla, una cittadina alle falde dell’Etna. Conseguito il diploma di Maestro d’Arte presso l’istituto Statale d’Arte di Catania, inizia a girare il mondo in ripetuti viaggi tra l’Europa e gli Stati Uniti.
Nel corso della sua formazione artistica sperimenta e perfeziona la tecnica dell’intarsio in legno che denomina “intarsio a rilievo”, dando origine ad opere complesse frutto di una intensa fase progettuale. Contemporaneamente coltiva la sua grande passione per la musica, prediligendo negli studi uno strumento: il sassofono, la cui eco si rintraccia in più opere. In alcune manifestandosi formalmente, in altre quale sottotraccia, musa ispiratrice e generatrice di cicli dedicati. A guardar bene, le opere di Monk, si pongono su di una linea di confine sottile, a dover necessariamente definirle risulta convincente e repentina la soluzione di “pitto-sculture”: tasselli in legno, intagliati manualmente ed assemblati. Etereogenei i risultati, si spazia da opere con un chiaro impianto figurativo (in cui l’artista attraverso un progetto preparatorio, il più delle volte, ci racconta un medesimo soggetto parte di un ciclo) ad altre di matrice astratto-informale, più istintive.
Scelgo l’opera “Cosmic love”, per svariati motivi, ma tento di sintetizzarne due.
Innanzitutto per l’interessante griglia strutturale: linee, pieni e vuoti, passaggi cromatici e forme si bilanciano armonicamente, accompagnando il fruitore in una decodificazione euritmica. La seconda motivazione è il ritorno in questa opera di un tema complesso e caro all’autore: la creazione.
La vita, simbolicamente rappresentata da una figura femminile, emerge dalle acque ponendosi in connessione con i pianeti dando luogo ad un amore di natura cosmica. Nella sua carriera artistica Monk elabora e sviluppa temi universali, tra i quali la connessione dell’uomo con la natura. Quest’opera sintetizza la necessità e l’urgenza di un possibile equilibrio cosmico. Realizzata in età matura, pone l’accento sul crinale che separa l’intenzione dell’autore dal risultato finale quale conseguenza di infiniti fattori e contingenze. Più volte, durante le nostre chiacchierate, Monk rammenta la centralità del caso nel suo fare artistico, da un’idea iniziale l’opera assume una sua forma, acquisendo sfumature e risultati inediti.
La tecnica prevedel’utilizzo di colore acrilico su legno. Come accennato i singoli tasselli sono intagliati e montati dall’artista, un manufatto singolare in cui l’aspetto ludico reiterato e costante lascia spazio anche ad un’attenta analisi formale e strutturale. Monk fa propria la lezione avanguardista, si riconosce nel suo lavoro una componente futurista con cui intesse un dialogo, dando origine ad un lavoro contemporaneo in cui i dettami di Balla e Depero fungono da base solida per un discorso del tutto personale ed unico.
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