Non succede spesso. Anzi, non capita mai che un miliardario pensi a chi soldi ne ha pochi o niente affatto. Per evitare che si speculi sul vaccino, come sulle mascherine, Bill Gates, numero due nella classifica degli uomini più ricchi del mondo, dopo Jeff Bezof, di Amazon, lo pagherà lui per tutti i cittadini dei 5 continenti. Se il suo capitale di 97 miliardi di dollari non dovesse bastare, si farà promotore di una grande colletta. Non so se il Nobel sarà sufficiente per esaltare la grandezza di un uomo che non ha pari nella storia e che oggi inventa qualcosa di molto più importante di Microsoft.
Non è da vescovi, Santità, aggredire, come politicanti qualsiasi, la comunità scientifica e il governo che – a differenza di chi gestite solo anime – hanno la responsabilità di tante vite umane e del loro benessere. Non è giusto sostenere che i cristiani affronterebbero il virus come un tempo le persecuzioni pur di ricevere l’eucarestia. Allora erano più fanatici che credenti. E poi, conviene rivangare il passato? Oggi, le funzioni si possono seguire in TV. Lei ritiene che il Signore non si renda conto delle difficoltà che stiamo attraversando? Vedrà la ramanzina che gli farà quando si incontreranno!
Continuiamo a chiamarle scuole. In realtà agli italiani non interessa che i figli studino, ma che ci siano depositi di bimbi e ragazzi. Seppure ormai in pochi, da qualche parte bisogna pur parcheggiarli. Scoppierà la polemica. Si invocherà un governo di unità nazionale in cui si potrà litigare con gli stessi risultati. Tutti hanno la soluzione ma non la rivelano. Gli viene più facile criticare. Facevo parte del gruppo di ottimisti, illusi che dopo la pandemia saremmo cambiati. Ma non basta un virus per migliorarci. Ci vuole la bacchetta magica che risolva i capricci di ognuno. Se no, votiamo per gli altri.
Perché negozi di calzature, sì, e ristoranti, no? Quanti errori questo governo. Chiunque dei 60 milioni di italiani farebbe meglio. Come per la formazione della nazionale di calcio. È mai possibile che non ne indovini una? Peggio degli orologi guasti, che, due volte al giorno, indicano l’ora giusta. Furbo quel Conte lì. Ci ha tenuti a casa per due mesi per abituarci al pericolo e ora ci libera a poco a poco. E gli italiani lo apprezzano. Ma perché non ascolta i miei consigli? Rimettiamo tutto in moto. Così se ho ragione io, meglio per tutti. Se, invece, il contagio cresce, tanto di cappello per la sua politica.
Sarebbe più patriottico sospendere le ostilità, già esagerate in tempi normali, figuriamoci nel momento drammatico che stiamo vivendo. Dell’emergenza conosciamo la gravità, ma non la durata. Chissà per quanto dovremo conviverci. Muoiono persone care agli elettori di ogni tendenza. Se davvero amiamo gli italiani e non il potere, sarebbe opportuna maggiore solidarietà. Accusarsi reciprocamente con tale odio e rancore, con espressioni che sembrano più pallottole che parole, non aiuta a risolvere il problema, ma a uccidere più persone. L’uomo forte, invece, è anche generoso.
Il dibattito si trascina dal 1945. Oggi si è aperto finalmente alla Scuola di Liberalismo dove ovviamente le opinioni sono molteplici, più che altrove, più di quanti siano purtroppo oggi i liberali stessi. È il pensiero in sé a portare a conclusioni discordi. C’è persino chi contesta la Verginità della Madonna, figuriamoci opinioni politiche. La Storia non deve cercare l’intesa, come coloro che vogliono accontentare tutti. Sarebbe come cambiare il corso degli eventi. Neppure i sudisti in USA e i monarchici da noi accettano la sconfitta. Non polemizzano perché non sono accecati dall’ideologia come noi.
Prim’ancora d’insediarsi ha strigliato la classe politica e il suo predecessore, che aveva il cuore troppo tenero. Adesso sarà lui a spiegare alla sua gente, che i risparmi non servono ad arricchirsi. Sono riserve per affrontare i periodi di crisi. L’Italia, che piange sempre miseria, è il paese più risparmiatore del mondo. Perché gli affari sono andati bene o forse si sono evase le tasse, aumentata la cagnotte o messi in cassa integrazione gli esuberi. Finora gli industriali non avevano mai osato chiedere al governo sussidi a fondo perduto. Pazienza, se non ce ne saranno a sufficienza per i lavoratori.
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