Salute a tavola

Rileggendo “L’Apollo Buongustaio”

Molti anni fa mi venne la fantasia di pubblicare un articolo sulla Strenna dei Romanisti. Mi fu detto più o meno chiaramente che non era il caso. Qualche anno più tardi ricevetti una telefonata da una persona che mi annunciò l’intenzione di continuare la pubblicazione de “L’Apollo buongustaio” dopo la morte del suo illuminato creatore Mario Dell’Arco, e contestualmente mi fu offerta la possibilità di pubblicare un articolo sul quel volumetto. Ne fui orgoglioso. Con la telefonata successiva fui avvertito che il mio articolo era stato stampato, che il libretto era pronto e che potevo passare a ritirarne dieci copie dietro pagamento di 50 euro.

Ci rimasi molto male perché se mi fosse stato spiegato anticipatamente che l’accettazione del mio articolo era condizionata dal pagamento di un contributo finanziario avrei accettato subito e volentieri per onorare la memoria di Mario Dell’Arco e per il piacere di partecipare al successo di una piccola iniziativa editoriale. Io avevo sempre comprato ogni anno l’Apollo buongustaio perché conteneva articoli poesie e immagini di qualità merito dell’attenzione e dell’intelligenza del poeta che ha goduto sempre di grande stima. Mi è tornato nelle mani un volume del 1992 dove ho letto con piacere la poesia di una persona a me sconosciuta Fiammetta Rossetti: “Ballata per una casalinga frustrata” che mi ha divertito e certamente divertirà anche altri:

“Ballata per una casalinga frustrata” (pixabay.com)

Da “L’Apollo Buongustaio” –
Fiammetta Rossetti: “Ballata per una casalinga frustrata”

Sogno una pagnottella: meglio prosciutto che mortadella. Sogno una pagnottella
Fresca, flagrante, preparata all’istante. Alla fine di una mia lunga giornata
di casalinga frustrata. Quando, cosa non strana, Gianni non torna a cena,
Pietro sta a una riunione e Luca a una lezione,
Giulia? All’occupazione (*) (Dio ce la mandi buona).
Solo con la padrona e con l’inutil cena resta il gatto di casa, il mio figlio peloso.
Che mi osserva pensoso
e tentativamente fa le fusa.
E io preparo una pagnottella
(nel frigo poi c’è solo mortadella) e ripenso alle mie giornate
piene di cose incompiute (quanto c’è da stirare, quanto ce da cucire…) e di pensieri
oziosi
(Gli faccio una frittata o una pizza farcita? Costa meno il bollito o il pesce
Congelato?). Devo far la dietista e la guardarobiera, sempre l’economista, talvolta l’infermiera;
ma vorrei anche leggere e vorrei anche scrivere,
ma non so fare più niente, non so fare un accidente. Casalinga frustrata,
disimpegnata, e un po’ anche avariata. Mordo la pagnottella davanti alla TV
Col gatto, un buon filmaccio e nulla più. (*)

Mi sembra che la pagnottella, la frittata e la pizza farcita, il bollito e il pesce congelato lascino capire facilmente la condizione economica e il tenore di vita.
Forse la ballata è stata scritta molti anni prima del ’92 quando ancora eravamo in tempi di boom economico. Chi si occupa del ménage familiare senza avere un proprio lavoro ed una propria risorsa economica vive tutt’oggi una condizione di frustrazione. E’ vero. Però bisogna far notare che la donna che sta a casa a cucinare, governare i vestiti e l’economia ha una durata di vita molto superiore a quella dell’uomo. Io penso che tutte quelle occupazioni che assillano la casalinga rappresentino degli eventi stressanti favorevoli al mantenimento di una buona salute. Non vuole essere una consolazione ma una occasione di riflessione. per i signori maschi.

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Mario Mazzetti di Pietralata

Gastroenterologo, già Primario Medico Ospedale Sant’Eugenio Roma.

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