Il Ministro delle Infrastrutture Toninelli, già noto per le sue dichiarazioni piuttosto innovative per un Ministro, come quelle relative al suo barbiere (forse ritenendole cosa di grande interesse per il paese) ed al nuovo ponte autostradale di Genova, intesa come luogo di incontro, nel presentare il suo decreto legge relativo alla ricostruzione del ponte Morandi ed alle provvidenze per i danneggiati, ha invitato a condividere il decreto perchè “scritto con il cuore”, non specificando peraltro che cosa ciò significasse esattamente. Perchè abbia sentito la necessità di affermarlo è apparso subito chiaro, solo un’attenta lettura del decreto ha consentito di ritenere che la precisazione fosse necessaria in quanto il testo potrebbe sembrare a prima vista non un testo legislativo ma un tema scolastico.
I soldi stanziati sono pochini pochini, poco più delle monete di Pinocchio, fatto comprensibile, dati i pochi soldi disponibili dopo aver con il reddito di cittadinanza eliminato la povertà nel nostro paese: è noto però che con il cuore si fa l’elemosina, ma non più di tanto. A proposito della ricostruzione ci sono invece molte regole, tanto che alla fine nessuno ha ben capito chi demolirà il vecchio ponte e chi sarà chiamato a ricostruire il nuovo. L’uso della testa, che avrebbe dovuto presiedere alla redazione del decreto, sembra aver avuto un momento di sospensione, come se un improvviso colpo di vento avesse scompagnato il complesso mosaico. Esclusa dalla ricostruzione la società Autostrade, esclusa l’applicazione della normativa vigente per gli appalti pubblici, tanto da far esprimere perplessità all’autorità contro la corruzione, le soluzioni possibili sono tuttavia restate pochine percorribili solo attraverso strade lastricate da possibili ricorsi ai giudici (difficile eliminare questa possibilità con una legge dato che è prevista nella Costituzione).
Non sembra d’altra parte che l’agente segreto infiltrato, che dovrebbe segnalare i possibili casi di corruzione e di infiltrazioni mafiose sia poi una grande cosa, dato che lascia prevedere guai per la persona incaricata se qualche male intenzionato non avesse poi molte preoccupazione per la sua salute.
Ha ragione Sua Eccellenza Toninelli, il parlamento che dovrà convertire in legge il decreto legge non deve badare a tutte queste piccole cose, perchè si tratta di un testo scritto con il cuore ed è noto che al cuore non si comanda. I 17 elettori che gli espressero la loro preferenza quando si presentò alle elezioni del Consiglio Comunale della sua città possono ancora oggi essere fieri del loro ministro. La realtà è che il Ministro Toninelli è un inguaribile ottimista, fino a ritenere che migliaia di automobilisti percorrano ogni giorno un traforo (quello del Brennero per l’esattezza) di cui sono ancora in corso i lavori di realizzazione, sospesi proprio da lui.
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