Giovedì 12 dicembre è stata inaugurata presso il prestigioso Museo Pignatelli di Napoli (Via Chiaia, 200) la mostra “Musica Ininterrotta“, allestita in occasione del centenario dell’Associazione Alessandro Scarlatti (fino al 3 maggio). Il curatore della mostra è un caro amico, oltre che acuta firma del nostro giornale: Aldo Di Russo. Lo scorso fine settimana ero a Napoli, l’occasione per dare uno sguardo al suo ultimo lavoro!
Il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes (per tutti a Napoli Villa Pignatelli) sembra essere la location perfetta per l’evento, sulla Riviera di Chia, uno dei posti più belli di Napoli, offre l’ambiente ideale per raccontare i cento anni di attività dell’Associazione Scarlatti attraverso una sorta di “simbiosi” con la città di Napoli.
La mostra occupa due livelli del Museo: il piano nobile della Villa contiene un percorso di visita i cui strumenti di racconto si integrano con l’arredamento, sono parte della villa come fossero sempre esistiti, mentre il piano sottostante è stato trasformato in una installazione teatrale all’interno della quale il visitatore potrà muoversi tra immagini e musica.
Entrando al primo piano un clavincebalo racchiude un passaggio napoletano che si anima attraverso una ricostruzione video per rivelare la storia di ‘o principino, bambino della borghesia cittadina che un giorno d’estate del 1955 scopre la musica diventando allievo di Emilia Gubitosi. Il video è a metà, ma talmente incisiva è la narrazione che mi soffermo fin quando non inizia di nuovo, per vederne il principio.
Nel Salotto Azzurro su di un leggio vi è uno schermo touch screen che riproduce un pentagramma, ogni nota restituisce un episodio della storia dell’Associazione, di Napoli, dell’Italia. Una cronistoria interattiva, divertente, ci passo mezz’ora a ripercorrere eventi, guardare foto, vecchi video, leggere commenti.
Nel Salotto Verde e nella Sala da Pranzo, come fossero parte integrante dell’arredo originale, sono posti due leggii da orchestra, ma si tratta di leggi “interattivi”, avvicinando le fotografie presenti in sala il quadro corrispondente prenderà vita ed Alessandro Scarlatti lascerà il posto ad uno dei molteplici testimoni della mostra (Salvatore Accardo, Stefano Bollani, Gilberto Corbellini, Oreste Divitiis, Luca De Fusco, Vincenzo Di Gregorio, Antonio Florio, Titti Marrone, Flavia Nardelli, Eugenio Ottieri, Rosanna Purchia, Tommaso Rossi e Daniela Tortora).
La mia curiosità era in verità rivolta più a “scoprire” i segreti del lavoro di Aldo Di Russo, le tecniche utilizzate, le scelte degli strumenti, l’uso dei media, la trama narrativa, piuttosto che il contenuto della mostra in sè. Ed invece anche questa volta il buon Di Russo è riuscito nel suo intento: “Credo si abbia l’obbligo – ripete spesso – di rendere la cultura un patrimonio condiviso della maggior parte possibile delle persone. Questo non coincide affatto con il maggior numero di visitatori, ma con il maggior numero di visitatori che siano usciti diversamente da come siano entrati”. Centro! Sono entrato per indagare la professionalità del curatore e mi sono ritrovato seduto in prima fila a guardare il film “Il sogno autunnale” da lui magistralmente diretto (con Chiara Condrò, Nello Mascia, Marcella Vitiello e Ludovica Cristofari). Perchè arrivato in quella sala non potevo fare a meno di volerne sapere di più…
Bravo Aldo! Complimenti davvero.
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