Candidature per il nuovo consiglio d’amministrazione Rai arrivate sui siti di Camera e Senato: 236. Tra queste, quelle di Minoli, Santoro e del presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
In base alla riforma voluta da Renzi nel 2015, quattro componenti del Cda devono essere nominati dal Parlamento, altri due sono nominati dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Economia, e un altro dall’assemblea dei dipendenti di viale Mazzini. Il mandato dell’attuale cda scadrà il 30 giugno. «Dato che ogni senatore e deputato potrà votare un solo consigliere Rai, ne esce che la maggioranza potrebbe fare filotto senza lasciarne nemmeno uno, di eleganza, a Forza Italia o al Pd come cortesia istituzionale suggerirebbe» [Tamburrino, Sta].
Sei anni fa il pasticcere Jack Phillips, del Colorado, conservatore e fervente protestante anglicano, s’era rifiutato di fare una torta nuziale per i due gay David Mullins e Charlie Craig, facendo riferimento a questioni religiose e applicando alle torte una specie di obiezione di coscienza. I due allora s’erano rivolti alla Commissione per i diritti civili del Colorado che aveva stabilito che il pasticcere avrebbe dovuto servire tutti i clienti, a prescindere dal loro orientamento sessuale, e che con il suo comportamento aveva violato le leggi anti-discriminazione dello Stato. Phillips quindi ha fatto appellato alla Corte Suprema. La Corte suprema ieri gli ha dato ragione (sette voti contro due).
Scandalo in Giappone per il coming out di Kazuyo Katsuma, la super manager passata da McKinsey a JpMorgan, 49 anni e tre figli da due matrimoni diversi, che ha raccontato la sua relazione con Hiroko Masuhara, nota attivista per i diritti Lgbt. «Con molta lentezza nella cultura patriarcale del Paese il riconoscimento del legame tra le coppie omosessuali si sta facendo strada. Il matrimonio continua per legge a essere rigorosamente tra uomo e donna, ma piano piano varie città, ad aprile Fukuoka è stata la settima, hanno introdotto certificati per sancire le relazioni tra gay o lesbiche, dando loro diritti più simili a una coppia eterosessuale» [Santelli, Rep].
«Gli allenatori sono tanti, la panchina una, ma è la più prestigiosa del mondo. Il Real Madrid cerca il successore di Zinedine Zidane e la scelta dei Blancos rischia di avviare un domino europeo. Nella lista dei papabili c’è anche il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri. È un’idea che va di pari passo con la soluzione interna (Guti) e con altri nomi sul taccuino del presidente madrilista Florentino Perez, spiazzato dall’addio di Zizou fresco vincitore della terza Champions League di fila.
La pista Allegri non è per nulla semplice, ma è un’ipotesi credibile anche per i maggiori bookmaker europei, tanto che ora il tecnico bianconero è dato per favorito. Una suggestione, perché strappare Allegri alla Juventus non sarà facile. L’allenatore ha un contratto fino al giugno del 2020, ma non ha ancora firmato il prolungamento. Di certo come profilo sarebbe perfetto per il Real Madrid, orientato di solito a scegliere più un ottimo gestore di spogliatoio che un allenatore dai metodi duri. A Madrid i giocatori contano più di chi sta in panchina che invece deve essere in grado di interpretare bene le stelle e i loro allineamenti, spesso turbolenti» [De Carolis, CdS].
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