Nota personale: faccio la stessa premessa degli ultimi tre giorni: meta’ della prima pagina e’ dedicata al quarto e ultimo giorno della convention repubblicana, ma faccio fatica a parlarne per il senso di nausea che mi da’ guardare la convention di sera in TV e leggerne il mattino (oggi, adesso) sul giornale. Il discorso di accettazione di Trump, molto lungo e pieno di ripetizioni, e’ stato un condensato di tutto cio’ che lui e’: bugiarderia, sfrontatezza, presunzione, vanagloria….. Ai suoi famigliari, amici e collaboratori, presenti in massa nel giardino della Casa Bianca, bisogna aggiungere il piu’ basso servilismo. A tratti quello che senti sembra una parodia, “la parodia della convention repubblicana”, tanto quello che dicono e’ lontano dalla verita’ da noi tutti vissuta per quasi 4 anni. Mi limito quindi anche oggi, scusandomene con i lettori, ai titoli e qualche passaggio preso direttamente dai discorsi e dai commenti del giornale. La serata, come ho detto, si e’ svolta nel giardino della Casa Bianca, dove il presidente risiede come presidente, non come candidato alla presidenza, che era invece il suo ruolo ieri sera. E’ unanimemente considerato non illegale ma profondamente contrario all’etica confondere i due ruoli e approfittare dell’uno per trarne vantaggio per l’altro. In piu’, le centinaia di ospiti, seduti su sedie pieghevoli, erano molto stretti uno all’altro e tutti senza mascherina. Bell’esempio dall’alto di come si seguano le regole contro il virus.
Accettando la nomina ufficiale, Trump dipinge Biden come pericoloso. Mettendo falsamente in guardia i suoi defeli dall’ appoggio di Biden agli “anarchici”, mentre mette in mostra la sua presa sul partito. Citando le sue parole: “Il vostro voto decidera’ se noi proteggiamo gli americani che rispettano la legge o se diamo briglia sciolta a violenti anarchici, agitatori e criminali che minacciano i nostri cittadini. E queste elezioni decideranno se noi difendiamo il modo di vivere americano (‘ TheAmerican Way of Life’) o se permettiamo a un movimento radicale di smantellarlo completamente e distruggerlo. Questo non succedera’”. Tema comune dei discorsi precedenti: la simpatia dei democratici per i violenti contestatori piuttosto che per i poliziotti, e il loro progetto di una drastica ristrutturazione dell’economia su modelli socialisti. E la difesa di Trump. Non si era mai visto un partito insistere cosi’ tanto e in termini cosi’ espliciti che il candidato non e’ un razzista o un sessista ma invece una persona con empatia e di buon carattere. E, altro argomento comune, ha difeso benissimo, meglio che qualunque paese al mondo, la nazione dal coronavirus (inutile dire che tutti i dati dicono il contrario).
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