All’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, un superjet Sukhoi della compagnia di bandiera russa Aeroflot ha preso fuoco dopo un tentativo di toccare terra in un atterraggio di emergenza. Il volo era diretto a Murmansk, vicino al confine con la Norvegia. A bordo erano presenti 78 passeggeri. Il Comitato investigativo russo ha riferito che sono sopravvissute 37 persone, i morti sarebbero quindi 41, tra i quali due bambini. Stando alle prime ricostruzioni, il volo era decollato per Murmansk alle 17.50 ora locale (le 16.50 in Italia) e subito dopo ha chiesto un atterraggio di emergenza e ha iniziato a tornare indietro. Il primo tentativo di atterraggio è fallito e il secondo è andato a termine ma «è stato molto violento», come ha raccontato una fonte citata dalle agenzie. Tra le ipotesi quella di un fulmine che avrebbe colpito il velivolo o di un guasto al circuito elettrico. Drammatiche le scene dell’evacuazione dei passeggeri, che si sono precipitati in preda al panico dall’aereo in fiamme lungo gli scivoli di gomma, con decine di ambulanze accorse sulla pista del volo SU-1492. Il Sukhoi Superjet-100 era nuovo, il suo anno di produzione è il 2018.
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