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Alitalia torna pubblica

Alitalia torna pubblica

Intervistato da Rainews24, il ministro delle Infrastrutture Toninelli ha fatto sapere che «Alitalia tornerà una compagnia di bandiera, con il 51% in capo all’Italia e con un partner che la faccia volare».

Dal 2 maggio 2017 Alitalia è affidata ai tre commissari Gubitosi, Laghi e Paleari.

La compagnia perde 500-600 milioni l’anno (non essendoci un bilancio né del 2016 né del 2017 non si può affermare con precisione), l’anno scorso il governo ha prestato 900 milioni perché continui l’attività in attesa di trovare un compratore [Dragoni, Sole]. Il governo, una volta nominato i vertici di Cassa depositi e prestiti (se ne riparla il 24 luglio) potrebbe agire attraverso il fondo Quattro R della medesima Cassa, a cui è altrimenti impedito di investire sulle aziende in crisi. Il fondo Quattro R, finanziato anche da Inail, Inarcassa e dalla Cassa forense degli avvocati, venne «creato in un primo tempo per l’Ilva, poi entrata nel mirino del magnate indiano Mittal. È un fondo per la gestione del risparmio con l’ambiziosissimo obiettivo di sostenere la riconversione delle aziende» [Barbera, Sta].

Clamoroso

Sabato prossimo, a Domodossola, apertura straordinaria, dalle 21 alle 23, del Museo civico, dove sono conservati bei De Pisis e bei De Chirico. Ingresso libero, ma obbligo per tutti di presentarsi completamente nudi [Erler, Fatto].

Zanotti

Padre Antonio Zanotti, fondatore e guida della comunità Oasi 7 che si occupa di dar conforto ai migranti, accusato ora prima da un ragazzo e poi da altri due di violenze sessual, è stato ben finanziato dalle istituzioni pubbliche. Limitatamente allo scorso anno: la sola prefettura di Bergamo avrebbe staccato a padre Zanotti e alla sua associazione un assegno da 5 milioni di euro, quella di Como avrebbe finanziato Oasi con quasi 600.000 euro, un altro mezzo milione è arrivato dalla prefettura di Lodi,  346.000 euro dai funzionari governativi di Cremona, il Comune di Milano ha delegato all’ associazione l’accoglienza delle madri e dei minori con disagio psichico, bonificando alla comunità di padre Zanotti 950.000 euro, cui si aggiungono altri 268.000 euro dell’ azienda sanitaria di Milano per la cura dei tossici. Totale quasi 8 milioni» [Belpietro, Verità].

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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