L’Ambasciata israeliana a Madrid chiede una serie di documenti utili a preparare il dossier da presentare all’Onu, per invalidare le elezioni dei vertici Coi. Tutto questo mentre prende servizio la nuova capo settore della chimica oleicola, la tunisina Yousra Antit
La lettera dell’Ambasciata di Israelea Madrid, l’organo del governo di Gerusalemme atto a tenere i rapporti diplomatici con il Consiglio oleicolo internazionale, rappresenta, per dirla con le parole di Bud Spencer e Terence Hill: “altrimenti ci arrabbiamo”. Tale missiva ufficiale, indirizzata al Segretariato esecutivo del Coi, conferma tutte le accuse contenute nella precedente denuncia del capo delegazione di Israele, Adi Nadli, ma soprattutto sottolinea che la Stella di David non riconosce la rielezione dei vertici del Coi e ne disconosce tutti gli atti.
Il direttore esecutivo, il tunisino Abdellatif Ghedira, e i suoi direttori aggiunti, lo spagnolo James Lillo e il turco Mustafa Septeci, sono sub iudice, visto che Israele apertamente minaccia di rivolgersi alle Nazioni Unite per invalidare la riunione del Consiglio dei membri del 21 giugno scorso per una palese violazione del diritto internazionale. A questo scopo il Ministero degli esteri israeliano sta raccogliendo un ricco dossier che verrà integrato con i numerosi documenti che l’Ambasciata ha richiesto al Segretariato esecutivo.
In occasione dell’assise del 21 giugno, infatti, al rappresentante designato da Israele, l’italiano Ignazio Castellucci, fu respinto l’accredito, impedendogli persino l’accesso alla sala del Consiglio e quindi di partecipare ai lavori e di esprimere il proprio voto sulla riconferma dei vertici Coi.
La questione aveva suscitato uno scandalo internazionale tanto che l’Italia stava per affrontare la questione in un Consiglio dei Ministri ma la crisi di governo ha impedito che il dossier fosse adeguatamente affrontato.
Nel frattempo i vertici riconfermati del Coi stanno insistentemente cercando sponde internazionali per ottenere appoggi politici e istituzionali. In queste ultime settimane, infatti, sono numerosi i viaggi di Ghedira al Cairo per ottenere che la Lega araba faccia pressioni per l’ingresso nel Coi sia dell’Arabia Saudita sia dell’Iraq, rafforzando così il blocco arabo dentro al Consiglio oleicolo internazionale.
Nel frattempo, dopo il licenziamento dell’italiano responsabile della chimica oleicola, Nicola Caporaso, ha preso servizio la tunisina Yousra Antit, vicina al direttore esecutivo, il connazionale Abdellatif Ghedira. Nello stesso dipartimento è inoltre stata assunta, con contratto di stage, un’altra tunisina: Ibtihel Khemakhem. Con questi due nuovi ingressi la chimica dell’olio d’oliva sarà interamente dominata dall’asse tunisino-iberico, visto che la responsabile del dipartimento è la spagnola Mercedes Fernández.
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