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America

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I padri fondatori si illudevano che sarebbe stato possibile amministrare il paese con i piccoli consigli dei villaggi, poi la guerra contro Giorgio III li convinse che ci voleva un governo centrale. Così nacquero i partiti, ma all’inizio veniva detto “Repubblicano” il partito centralista e “Federalista” quello delle autonomie locali. Solo più tardi (1828) il partito centralista cambiò nome e da “Repubblicano” divenne “Democratico”, mentre “Repubblicani” divennero i “Federalisti”. La percezione dei democratici come formazione di sinistra è falsa: l’emancipazione e la lotta alla schiavitù furono repubblicane, nel 2010 sedeva ancora in Senato un democratico novantenne (Robert Byrd) che aveva fatto parte del Ku Klux Klan. Fu Roosevelt (peraltro «patrizio, sdegnoso, superbo erede della nobiltà newyorkese») a spostare a sinistra i democratici col programma di investimenti pubblici progettato per battere la crisi del ‘29. Sicché poi Clinton, spostando nuovamente la collocazione del partito, potè chiamarsi «Nuovo democratico» [Vittorio Zucconi L’aquila e il pollo fritto Mondadori].

In prima pagina

• Charlie Hebdo ha messo in copertina una vignetta con Erdoğan in mutande che esclama «Il Profeta!» mentre alza il velo a una donna fino a scoprirle il sedere. Il presidente turco dà delle «canaglie» a quelli di Charlie Hebdo. La procura di Ankara apre un’inchiesta
• Da domani la Francia chiude di nuovo. Però restano aperte le scuole, gli uffici pubblici e le fabbriche. Servirà l’autocertificazione per uscire di casa.
• Anche Angela Merkel ha annunciato un “lockdown light” di un mese: in Germania chiudono bar, ristoranti cinema e teatri, ma restano aperti negozi e scuole
• Conte temporeggia e si dà dieci giorni per vedere se le misure del nuovo Dpcm hanno effetto. Solo dopo deciderà su un eventuale lockdown. Alla Camera il premier dice che siamo nello «scenario di tipo 3» previsto dal comitato tecnico-scintifico 
• Emiliano ha chiuso tutte le scuole in Puglia. Ammessa solo la didattica a distanza
• Altre manifestazioni e altre violenze. I ristoratoti protestano pacificamente apparecchiando all’aperto sulle piazze d’Italia (tovaglie bianche, cristalli) diecimila tavole
• I nuovi contagi in Italia si avvicinano a 25 mila con quasi 200 mila tamponi. Invariato il tasso di positività, stabile al 12,5%. Altri mille ricoverati in più, 125 in terapia intensiva.

Clamoroso

Un britannico su tre cambia le lenzuola e le coperte del letto solo una volta l’anno. Uno su dieci lava le mutande solo dopo averle indossate almeno dieci volte, percentuale che scende al 3% tra le donne [Rodano, Fatto].


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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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