Sfogliando il New York Times

Biden costruisce un vantaggio negli stati cruciali mentre Trump contesta i conteggi dei voti

SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DEL 05/11/2020

PRIMA PAGINA

–      Titolo a tutta pagina su due righe: Biden costruisce un vantaggio negli stati cruciali mentre Trump contesta i conteggi dei voti. Con due grandi fotografie di un seggio elettorale ad Atlanta e uno a Philadelphia.

–      Rinfrancati dal Wisconsin e dal Michigan, i democratici  vedono la strada per la vittoria. Dopo un finale di campagna aggressivo, Biden cerca un tono di conciliazione e di fiducia. Ha detto: “E’ tempo di metterci alle spalle la dura retorica della campagna”. Senza dichiarare vittoria, come invece ha fatto Trump la notte delle elezioni, Biden ha fatto una lista degli stati che ha portato via al presidente e ha detto: “Non sono qui a dichiarare di aver vinto, ma a riferire che quando i conteggi saranno finiti, credo che saremo i vincitori”. E poi: “Il potere non puo’ essere preso o rivendicato. Scorre dal popolo. Ed e’ il suo volere e solo il suo volere a decidere chi sara’ il prossimo presidente”.

–      Il giorno in cui l’America si alzo’ ad affrontare un anno orribile. Lottando durante uno dei piu’ devastanti anni nella storia degli USA, la nazione ha risposto con risolutezza il giorno delle elezioni. Hanno votato uniti, ma separati. Impavidamente incuranti del coronavirus e, in certi stati, del cattivo tempo, sono apparsi in massa  a mettere gli ultimi tocchi ai 100 milioni di voti gia’ espressi nei giorni precedenti. In tempi cosi’ politicamente difficili anche e soprattutto per le assurde uscite di Trump contro le elezioni, il grande afflusso alle urne ha dimostrato che invece il popolo crede fermamente nella democrazia e nelle sue istituzioni.

–      Si affievoliscono le prospettive per i democratici di conquistare il senato.  Nonostante un’abbondante raccolta di fondi e rosee previsioni, i democratici sono ben lontani dalle loro aspirazioni di conquistare la maggioranza del senato e di rinforzare la loro maggioranza alla camera dei deputati, dove anzi hanno avuto delle perdite.

–      Che vinca o che perda, il peso di Trump non svanira’. Se perde, come in questo momento sembra probabile, sara’ la prima sconfitta di un presidente in carica negli ultimi 28 anni. Ma una cosa sembra certa: non se ne andra’ pacificamente. Ieri, ha passato la giornata tentando di screditare le elezioni basandosi su frodi del tutto inventate e chiarendo che comunque non sparira’ dalla scena se perde. Come minimo, ha ancora 76 giorni di potere per cercare di vendicarsi di quelli che lui percepisce come suoi nemici, con retrocessioni o licenziamenti come quelli gia’ minacciate al Dr. Fauci e al capo dell’FBI Cristopher Wray.

–      Il partito spera di aver ricostruito il “ muro blue” (blue e’ il colore dei democratici, il muro sono tre stati del nord: Pennsylvania, Michigan e Wisconsin). Fin dall’inizio della  campagna, Biden ha creduto che ricostruire quel muro sarebbe stata la sua strada alla Casa Bianca e la forza del partito che da sempre si appoggia ai lavoratori di quella regione. Adesso, con la vittoria cosi’ vicina seppur di pochi numeri, l’approccio di Biden di vincere in quegli stati – invece che di sognare il Texas – sembra essere stato quello giusto.

PAGINE INTERNE

–      Donne repubblicane aprono la strada. I risultati del martedi’ delle elezioni mettono in risalto il successo dei repubblicani nello sforzo di arruolare un piu’ ampio spettro di candidati.

–      Pandemia contro stipendi. I votanti negli stati chiave hanno lottato contro la doppia paura dell’aumento del coronavirus e la debolezza dell’economia.

–      Distretti parlamentari che traballano. I repubblicani stanno vincendo in gare per posti alla camera dei deputati, seguendo una tendenza nazionale di apparente successo nel vincere di nuovo in distretti traballanti.

–      Non c’e’ fine alla disinformazione. In Spagna, falsita’ si sono evolute on line facendo credere al governo spagnolo che Trump era stato derubato della vittoria. FASCICOLO SPECIALE. Il giornale di oggi porta anche un fascicolo speciale di 20 pagine, interamente dedicato alle elezioni. Il titolone in prima pagina dice: “ La campagna presidenziale del 2020  e’ incompleta. Dopo un afflusso record, i voti finali sono quasi tutti contati.  Ma la battaglia legale che incombe alla fine della gara puo’ ancora rimandare la certezza completa. Cito i titoli dei tre articoli piu’ importanti: “ L’umore del Presidente si e’ rabbuiato dopo che Fox News (il canale SEMPRE dalla parte di Trump) ha chiamato l’Arizona per complimentarsi con Biden”; “I repubblicani conquistano seggi alla camera, ma il controllo del senato puo’ finire in un spareggio”; “ Gli occhi della nazione sono concentrati sulla gara presidenziale, ma gli elettori erano chiamati anche ad esprimersi su altri candidati e altri quesiti”.

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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