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Caso Orlandi, ritrovate ossa in Vaticano

Caso Orlandi, ritrovate ossa in Vaticano

La Procura di Roma ha deciso di procedere per omicidio dopo il ritrovamento casuale, due giorni fa, di uno scheletro sotto il pavimento di una delle stanze al piano interrato della sede della Nunziatura apostolica in Villa Giorgina, via Po 20, a Roma. I magistrati hanno disposto accertamenti (comparazione sul cranio e i denti) per capire se le ossa possano essere compatibili con il Dna di Emanuela Orlandi o di Mirella Gregori, le due minorenni scomparse a Roma nel 1983. È in ogni caso da capire perché ossa umane si trovino in una sede del Vaticano a Roma.

Clamoroso: in poco più di 30 anni la fauna selvatica ridotta del 60%

Tra il 1970 e il 2014 la fauna selvatica (mammiferi, uccelli, pesci e anfibi) si è ridotta del 60%. Numero di specie a rischio estinzione: 8.500. Causa della strage: sovrasfruttamento e modifiche degli ambienti naturali provocate dall’agricoltura. In meno di cinquant’anni il 20% della foresta amazzonica è scomparso, in trent’anni il numero di coralli s’è dimezzato [Living Planet Report 2018 del Wwf].

Lo smemorato di Lajatico mentiva

«Da tempo aveva iniziato a vacillare, faticava a reggere la parte. Ieri però, a 41 giorni dalla sua misteriosa scomparsa e dopo svariate peripezie, Salvatore Mannino lo ha ammesso chiaramente: ho fatto finta. Lo smemorato di Lajatico non è più smemorato. Si è inventato tutto. La scomparsa, il malore a Edimburgo, l’incapacità di comprendere e parlare l’italiano e quella di ricordare chi fossero i suoi familiari, la moglie e i figli. I medici della psichiatria dell’ospedale di Pisa, dove è arrivato il 23 ottobre dalla Scozia, hanno raccolto la sua confessione alla fine di una settimana di tentativi di spingerlo a dire la verità.

Perché lo ha fatto? Lui stesso ha spiegato ai medici che voleva far capire alla famiglia cosa vuol dire ritrovarsi all’improvviso senza di lui. Non intendeva scappare ma dimostrare di essere fondamentale, e recuperare il suo ruolo in casa, forse anche perché schiacciato dalla presenza della suocera. Per farlo è riuscito a fingere di essersi scordato tutto per quasi un mese e mezzo» [Bocci, Rep].

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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