Pasqua, la Santa Pasqua, festa di morte e di resurrezione. La morte è cosa certa per tutti, compresi gli ebrei che uccisero il loro Ebreo ribelle; la resurrezione è opinabile almeno per i non cristiani. Lo confermano gli indiani islamici di Sri Lanka con la strage di Colombo proprio nel giorno della resurrezione, dove i cattolici, sempre indiani, festeggiavano il loro straordinario evento nel segno della pace.
Stragi in nome di Dio! Ma possibile che a questi fanatici che, da secoli e secoli, compiono in giro per il mondo gli stessi satanici riti di morte, non venga in mente che stanno compiendo un lavoro inutile e dannoso? E non capiscono che se esiste un essere superiore, deve essere dotato di una intelligenza superiore e perciò non può apprezzare fatti così poco intelligenti come assassini e stragi. E seppure avesse bisogno di essere adorato cosa gli cambierebbe la forma in cui ciò avvenga!?!
Quante religioni esistono al mondo? Ognuna è basata sul rapporto certo tra credenti e l’essere superiore chiamato in modo diverso, ma sempre superiore. E sul piano dottrinario c’è poco da dire: dovrebbe esserci libertà di culto, se proprio l’individuo ha bisogno di credere, ha cioè bisogno di avere un futuro, al contrario di tutti gli altri esseri viventi, comprese le api e le formiche che pure devono avere intelligenza, dato che hanno una ottima organizzazione sociale!
Allora perché tanti delitti in nome di Dio, tanta violazione dell’etica, del rispetto reciproco, della pace? Abbiamo nei millenni assistito a violenza, sopraffazione e guerre di tutti i tipi: per sete di potere, per necessità esistenziali, per denaro e ricchezza, per apparenti questioni personali, storie di donne, di dinastie, di ideali sociali e politici Ed in tutti questi casi, interessi contrapposti, interessi reali, non sempre nobili, talora falsi e mistificati, sono stati alla base degli scontri, ma non sempre le ragioni del conflitto sono state totalmente chiare. E ragioni confuse pretestuose ed irreali si possono trovare soprattutto nelle guerre di religione.
Facciamo base agli ultimi 1000 anni e cominciamo dalle Crociate. Decine di migliaia di pellegrini armati, in movimento per terra e per mare, per trecento anni, da occidente a oriente, sono morti per liberare la città del Santo sepolcro occupato da musulmani, come loro proprietà per assegnazione divina, perché nel sogno Maometto era stato portato alla spianata delle moschee di Gerusalemme per ricevere il mandato divino. Insomma morirono in centinaia di migliaia musulmani e cattolici, gli uni per difendere una spianata vuota, gli altri per appropriarsi di un sepolcro anch’esso vuoto! Poi cambia il teatro di guerra e ci si ammazza in Europa per trent’anni: cattolici contro protestanti, per chiarire il ruolo del Papa, il celibato dei preti, l’iconografia dei santi. E dopo trent’anni di morti ammazzati, orfani e vedove, famiglie distrutte, benessere in fumo, tutto è rimasto come prima, dove cioè ci avevano portati Lutero, Calvino, Rodrigo Borja ed altri di altrettanto opinabile spessore. Nel frattempo c’era stata la scoperta dell’America e i Conquistadores spagnoli nel nome di Dio avevano massacrato intere popolazioni native passandole per le armi o costringendole, come i Maya, al suicidio collettivo.
Per farla breve, la storia dei massacri in nome di Dio continua anche nei secoli più recenti, prima con lo scontro tra musulmani e cattolici, con l’invasione del Nordafrica e della Spagna, eccetera, eccetera, per finire con lo scontro tra l’Occidente cristiano il Medioriente arabo musulmano con le più moderne dispute per l’oro nero, per la democrazia e per Israele. Ma come dimenticare Sciti e Sunniti. Si può morire per stabilire se l’erede del Profeta debba essere considerato il suo storico amico e padre della sua ultima moglie o il marito della figlia che era anche suo cugino? Se non ci fosse troppo da piangere per il molto sangue versato, una parte di queste storie avrebbero significativi spunti di ridicolo.
Ma com’è potuto succedere questo grande casino negli ultimi 10 secoli? Ci sarebbero due risposte. La prima è l’ignoranza diffusa, la povertà dilagante, l’analfabetismo, l’arroganza che rendono l’uomo debole e lo portano a seguire chiunque prometta qualcosa per il presente, per il futuro e soprattutto per un’altra vita che verrà e che tutti vorrebbero avere. La seconda risposta è legata ai cattivi maestri: nessuno nasce kamikaze e per diventarlo deve trovare chi è in grado di suscitare in lui sentimenti mostruosi.
Se affrontiamo questo capitolo nella logica del terrorismo, degli integralismi religiosi, del fanatismo arabo, non possiamo non risalire ai cattivi maestri, che non sono tout- court i Mullah ai quali al massimo si può riconoscere una funzione organizzativa e forse non sono neanche le Scuole coraniche, capaci di spiegare, a loro modo, il bene e il male, talora confondendoli ed intrecciandoli, ma è piuttosto il clima culturale con l’errata interpretazione dei libri sacri, fatta da chi, ovunque, ha interesse a tracciare percorsi senza uscita e da chi profonde mezzi e denaro, anche per vie traverse, nella errata convinzione di potere sovvertire il solido mondo che si è stratificato nei molti millenni dell’evoluzione dell’homo sapiens! Insomma migliaia e migliaia di inutili morti, come ieri a Sri Lanka ed avanti ieri a Parigi, a Nizza, ad Aleppo, a Baghdad, a Kabul, a Londra, a New York, ecc., ecc.
Il Papa nel ruolo di Capo di una grande comunità, in nome di Dio piange e compiange e con lui tutti gli altri Capi laici e religiosi, Potenti della terra e impotenti. Ma a che servono queste lacrime se non ad inorgoglire i cattivi maestri e addirittura le madri dei kamikaze? Non sarebbe più semplice guardare in faccia o meglio dagli schermi televisivi, questi maestri e queste madri, e dire loro “E allora? Nel mare grande di quei 10 miliardi di abitanti della Terra, questa tragica vicenda a cui date vita non vi sembra una inutile e stupida goccia, assolutamente improduttiva e nociva? Dovreste temere che il vostro Dio ve lo spiegherà quando sarà troppo tardi per voi ed al suo cospetto verrete condannati e derisi?”.
Roma domenica 28 aprile 2019.
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