Alle 17 di sabato scorso, le 22 in Italia, una squadra speciale dell’Interpol ha catturato in Bolivia Cesare Battisti. Maglietta e pantaloni blu, un forte odore di alcol addosso, Battisti, 64 anni, camminava da solo per le strade di Santa Cruz de la Sierra con occhiali da sole, una barba finta e in tasca, oltre ai suoi documenti, pochi spiccioli, secondo alcune fonti 10 bolivianos (1,4 dollari), secondo altre l’equivalente di tre dollari. L’ex terrorista dei Pac condannato a due ergastoli per quattro omicidi era latitante dallo scorso dicembre dopo la revoca dello status di residente permanente in Brasile e l’ordine di estradizione del presidente brasiliano. Quando è stato fermato non ha opposto resistenza. Il governo italiano ha mandato un aereo con uomini dei servizi e della Polizia che hanno prelevato Battisti a Santa Cruz e lo stanno portando a Roma (Ciampino). Senza passare per il Brasile: «Quell’italiano consegnatelo agli italiani. Niente passerella in Brasile!», ha detto infatti il presidente Evo Morales, ultimo leader presentabile della sinistra latinoamericana. L’arrivo di Battisti è previsto per oggi a mezzogiorno e mezza. «Ad attenderlo qui da noi – ha scritto il presidente del Consiglio Conte su Facebook – ci saranno le nostre carceri affinché possa espiare le condanne all’ergastolo». Con l’estradizione concessa dalla Bolivia, infatti, Battisti – che alla Bolivia, lo scorso dicembre, aveva chiesto asilo politico – potrà scontare l’ergastolo, una pena che invece era esclusa da un accordo bilaterale Roma-Brasilia stipulato nel 2017 che prevedeva per l’ex terrorista una pena massima di trent’anni. In Brasile infatti l’ergastolo non esiste.
È salito a quattro il numero di persone morte a causa dell’esplosione avvenuta sabato scorso in una panetteria nel centro di Parigi, nel IX arrondissement. Oltre a due vigili del fuoco e a una turista spagnola, ieri è stata ritrovata senza vita una seconda donna. Circa cinquanta i feriti, tra i quali tre italiani. L’unica grave è Angela Grignano, ballerina ventiquattrenne di Trapani che si trovava a Parigi da poco più di un mese: la ragazza ieri è stata svegliata dal coma farmacologico e ha riconosciuto i familiari. È già stata operata due volte e rischia l’amputazione della gamba sinistra. «I medici prospettano una ricostruzione della gamba – ha detto il fratello Giuseppe – che in seguito alla deflagrazione è priva di gran parte del tessuto muscolare e ha un’irrorazione sanguigna limitata a un arteria».
Avendo venduto la sua casa in Normandia, Catherine Deneuve, 75 anni, mette anche all’asta, attraverso Christie’s, 260 tra abiti e accessori che ha disegnato per lei Yves Saint-Laurent. L’incanto avrà luogo il 24 gennaio a Parigi, al termine delle giornate dedicate all’alta moda. La Deneuve: «Nel 1965, invitata a essere presentata alla regina d’Inghilterra, mio marito David Bailey che era un fotografo di moda mi suggerì di chiedere a Yves Saint Laurent un abito da sera. Sono arrivata in rue Spontini (sede della maison) con una foto della collezione russa dell’anno precedente, che lui ha accettato di adattare a me. Un abito lungo bianco con ricami rossi sul davanti: ecco l’inizio di una lunga collaborazione professionale e anche di amicizia. La sua gravità penetrante durante le prove e la sua grazia timida nella vita privata hanno arricchito tutti gli anni che abbiamo attraversato assieme». I prezzi di partenza vanno da 100 euro fino ai 5.000 per un abito charleston con ricami di perle della collezione alta moda primavera-estate 1969, il modello che Catherine Deneuve indossava la sera in cui incontrò Alfred Hitchcock, Philippe Noiret e François Truffaut. Uno smoking indossato dall’attrice per i vent’anni della maison Saint Laurent nel 1982 è valutato 1.500 euro [Montefiori, CdS].
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