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Cesare Battisti ha ammesso quattro omicidi

Per la prima volta dopo quarant’anni Cesare Battisti ha confessato i quattro omicidi e le tre gambizzazioni per cui è stato condannato in via definitiva. Lo ha fatto davanti al pm della Procura di Milano Alberto Nobili che sabato e domenica lo ha interrogato per nove ore nel carcere di Oristano. «Ammetto tutto, ma, per scelta personale, non farò il nome di nessuno. Mi rendo conto del male che ho fatto e chiedo scusa ai familiari delle vittime», avrebbe detto l’ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo che finora si era sempre dichiarato innocente e ora ha invece ammesso di aver partecipato ai due omicidi di cui è stato esecutore materiale e agli altri due per i quali è stato riconosciuto mandante.

Cesare Battisti

«Quando ho ucciso, per me quella era una guerra giusta» ha aggiunto Battisti al pm, e ha spiegato che l’ammissione dei crimini è «una scelta personale» che non avrebbe niente a che vedere con la possibile concessione di eventuali benefici penitenziari. D’altronde, ha chiarito lo stesso pm Nobili, «non siamo noi della Procura gli interlocutori di Battisti. Della sua esecuzione pena se ne occupano magistratura di sorveglianza e la Procura generale».

I non pochi intellettuali, italiani e francesi, che hanno negli anni difeso il terrorista-scrittore, raggiunti dai giornali, hanno insistito nella tesi che le condanne di Battisti siano ingiuste. I quattro omicidi sono quelli del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978; quello del gioielliere Pierluigi Torregiani e del commerciante Lino Sabbadin, che militava nel Msi, uccisi entrambi da gruppi dei Pac il 16 febbraio 1979, il primo a Milano e il secondo a Mestre; e quello dell’agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978.

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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